Politica

Siamo al delirio: arriva il “no Meloni day”

A Milano gli “antifascisti” preparano un corteo anti-Meloni. Ma sono confusi

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Il governo Meloni non è ancora nato, anzi, il Capo dello Stato non ha neppure conferito l’incarico di formare il nuovo esecutivo né a Giorgia Meloni né a nessun altro esponente del centrodestra. Eppure il mondo della scuola sembra già mobilitarsi (ingiustificatamente) contro il nascituro governo.

Invero, le proteste studentesche contro la leader di Fdi, o meglio contro il voto degli italiani e dunque contro il concetto stesso di democrazia, erano iniziate già lo scorso 26 settembre, all’indomani del voto delle Politiche, con l’occupazione del Liceo Manzoni di Milano, ed erano poi proseguite il 7 ottobre, sempre a Milano, con alcuni studenti antifascisti (anche se sarebbe piuttosto il caso di definirli antidemocratici) che avevano bruciato la foto di Giorgia Meloni in piazza Duomo in quanto in aperta contestazione con il risultato delle urne.

Adesso, incuranti delle tragicomiche figuracce rimediate fino ad ora, i giovani studenti di sinistra stanno addirittura organizzando un ‘No Meloni Day’ che dovrebbe andare in scena a Milano il prossimo 18 novembre. “Oggi siamo sces* in piazza verso il no meloni day, corteo studentesco del 18 novembre. Contro ogni fascismo noi student* rivendichiamo una scuola che sia realmente antirazzista e anti sessista e che denunci e rifiuti ogni forma di odio e discriminazione. Organizziamo insieme la resistenza” – recita il comunicato apparso sui profili social del Coordinamento dei Collettivi Studenteschi.

Gli studenti antifascisti protestano dunque. Anche se non sono ancora del tutto chiari i motivi della protesta. Perché il dubbio che questi ragazzi siano solamente molto confusi esiste ed è fondato. Probabilmente, questi giovani paladini delle libertà non devono neppure essersi resi conto di lavorare all’organizzazione di una giornata di protesta contro il voto degli italiani. Ed è proprio qui che nasce il paradosso: come si può scioperare in nome di una scuola più libera e democratica e contemporaneamente contestare il risultato di libere e democratiche elezioni?

Difficile rispondere, anche perché la sensazione è che gli stessi giovani non ci abbiano concretamente capito granché di questo sciopero. Si tratterà mica del solito vecchio ma collaudato stratagemma per andare a spasso anziché fare lezione?

Salvo di Bartolo, 19 ottobre 2022

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