Politica

Il deputato con gli stivali

Soumahoro, “fondi illegali”: il Tribunale chiede la destituzione da deputato

Il parlamentare è nei guai: avviato l’iter per la sua destituzione. Interrogate la moglie e la suocera per i fondi alle coop

soumahoro

Non c’è pace per Aboubakar. Dopo l’arresto della moglie e della suocera, entrambe ai domiciliari per i noti fatti sulla gestione delle cooperative dell’accoglienza, adesso a finire nei guai è il deputato con gli stivali. L’idolo della sinistra. Quello decantato a tal punto dalla truppa di Damilano e Zoro da trasformarlo in una sorta di totem. Il deputato che s’è presentato alla prima alla Camera in giacca, cravatta e stivaloni sporchi di fango, entrato dalla porta principale ora rischia di uscire di scena.

La Corte di Appello di Bologna, infatti, ha segnalato a Palazzo Montecitorio presunte irregolarità riguardo a 12mila euro di fondi elettorali di Soumahoro. Irregolarità che rischiano di portarlo alla decadenza da parlamentare, iter che la Camera ha già avviato. In assenza di controdeduzioni convincenti, ciao ciao Saomahoro a Montecitorio.

L’elezione del 25 settembre

Soumahoro è stato eletto nel collegio plurinominale dell’Emilia Romagna P02, ottenendo 91mila voti per il 36% delle preferenze, sconfitto però da Gabriella Dondi del centrodestra. Il suo approdo in Parlamento lo si deve dunque al più classico dei paracadute, ripescato nella distribuzione dei seggi su scala nazionale, entrato a far parte del gruppo dei Alleanza Verdi e Sinistra da cui è poi stato “cacciato” (o se n’è andato, dipende dalla lettura che se ne vuole dare) nei mesi più caldi dello scandalo della famiglia Soumahoro.

I presunti fondi irregolari

Il Corriere della Sera fa notare che “per sostenere la sua candidatura, Soumahoro aveva avviato anche una raccolta fondi pubblica, arrivata a totalizzare 7.372 euro grazie a 108 donatori“. La corte di Appello di Bologna però ha riscontrato irregolarità su 12mila euro di fondi ricevuti in campagna elettorale. Dal canto suo, raggiunto dal Domani, Soumahoro fa sapere che farà “ricorso contro la deliberazione”. “Gli avvocati – spiega – stanno lavorando per la redazione dell’atto. Quando gli avvocati avranno terminato il lavoro potrò fornire tutte le spiegazioni tecniche”.

L’interrogatorio di Lady Soumahoro

Ieri è stato anche il giorno dell’interrogatorio di garanzia per Liliane Muraketeke e Maria Therese Mukamitsindo. Entrambe sono avvalse della facoltà di non rispondere, fornendo però dichiarazioni spontanee. La moglie di Soumahoro nega di aver effettuato lei quelle spese per gioielli e beni di lusso con la carta della cooperativa. Il Gip di Latina intanto è chiamato a decidere l’eventuale rinvio a giudizio delle due donne e altre quattro persone della coop Karibu. Una trentina di persone si sono costituite parte civile nel processo. Decisione rinviata al 17 novembre.

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