Economia

Stop alle telefonate moleste, come bloccarle

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Telefonate di televendite (quasi tutte non autorizzate) ad ogni ora del giorno, spesso nei momenti meno adatti. Scene a cui siamo condannati da anni, ma che potrebbero avere le ore contate. Da mercoledì arrivano nuove regole per fermare gli squilli molesti: numero del nostro telefonino non contattabile e multe salate per le aziende di marketing telefonico che non rispettano le regole.

Come funziona

Dal 27 luglio ci si potrà iscrivere nel Registro pubblico delle opposizioni, presso il quale sarà attivato il nuovo servizio. Ben 78 milioni le utenze mobili coinvolte. Chi vuole, potrà così bloccare le attività di marketing. Basterà registrarsi sul sito web oppure chiamare il numero verde, oppure ancora inviare un’e-mail o una raccomandata. La registrazione effettiva avverrà entro il giorno lavorativo successivo rispetto alla ricezione della domanda, dopodiché bisognerà attendere almeno quindici giorni per permettere ai call center di consultare il registro delle opposizioni. L’iscrizione è a tempo indeterminato, ma sarà possibile cancellarsi in qualsiasi momento. Inoltre, ci si potrà più volte per bloccare le autorizzazioni concesse nel tempo.

Cosa è cambiato

Il registro delle opposizioni in precedenza consentiva il blocco delle chiamate solamente su linea fissa. Col nuovo decreto, invece, la tutela è stata allargata agli smartphone. In caso di violazioni del registro previste multe salate per le aziende di telemarketing fino al 4% del fatturato per un massimo di 20 milioni di euro.

“Per fortuna, dopo tanto tempo, questa tutela è stata messa a punto e diventerà operativa, poi si vedrà alla prova dei fatti se questa funzionerà o meno”, ha commentato ai microfoni del Tg4 Simone Baldelli, presidente della Commissione di inchiesta sulla tutela dei consumatori ed utenti. “Noi ci auguriamo che funzioni. La legge che permette di introdurre anche i nostri telefoni mobili nel Registro pubblico dell’opposizione è del 2018, mentre l’ultima norma nel 2021 prevede anche di poter proteggere i cittadini dalle telefonate quelle automatiche. Io avrei utilizzato un altro sistema. Fosse dipeso da me, avrei usato il modello olandese, il quale prevede che nessuno può essere chiamato se non per richiesta esplicita. Rimane comunque uno strumento importante, vediamo cosa succederà. La mia perplessità principale, comunque, riguarda le telefonate fatte da operatori illegali o dall’estero: su queste è difficile far valere la legge italiana. Pensiamo a quelli che ti chiamano dalla Tunisia o da altri paesi diciamo al di fuori magari dell’Unione Europea. Ecco, è molto complicato far valere quella legge. Per questo bisogna lavorare sulla filiera delle committenze: se mi chiamano dal centro Africa e mi propongono un contratto telefonico per una compagnia, non ci saranno molti dubbi a capire chi ha commissionato la telefonata, violando la normativa. Insomma, c’è ancora da fare ma finalmente si è messo a disposizione uno strumento a tutela dei cittadini esasperati da queste continue telefonate.”

 

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