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Stop all’obbligo vaccinale: i prof no vax tornano a scuola

Ieri è arrivata la circolare ai presidi, tornano in classe insegnanti e bidelli sospesi

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Dopo tante battaglie, finalmente i docenti che non hanno aderito alla campagna vaccinale potranno rientrare ad insegnare da settembre 2022. Il virologo Pregliasco ha così commentato la notizia: “Il rientro a settembre dei docenti non vaccinati contro il Covid la vedo come una pacificazione. La loro esclusione è stata giusta in un momento di emergenza e di sanità pubblica, in questa fase non vedo nessun rischio specifico soprattutto in ottica di convivenza con il virus”. E ancora: “Credo che siamo in una fase in cui si possono allargare le maglie – prosegue il virologo – anche se dobbiamo prestare attenzioni ai fragili. Magari agli italiani che si sono vaccinati, qualcuno anche con ritrosia, potrà fare effetto vedere questi ‘furbetti’ della vaccinazione tornare a lavorare. Ma chi si è vaccinato ha dato un contributo importante per il bene della comunità”.

Con la nota 1998 del 19 agosto, il Ministero dell’Istruzione riepiloga i provvedimenti attualmente in vigore per il contrasto del Covid. Le regole decadono a fine anno scolastico 2021/22, quindi fino al 31 agosto restano in vigore le attuali norme. Dal prossimo anno scolastico, dal 1° settembre cadono gli obblighi, salvo ulteriori provvedimenti governativi. Stop anche all’obbligo di vaccinazione del personale scolastico. In merito all’obbligo vaccinale in vigore fino al 15 giugno 2022, la nota ricorda: “L’art. 4-ter.1, del decreto-legge 1 aprile 2021, n. 44, introdotto dall’art. 8, del decreto-legge n. 24/2022, aveva confermato fino al 15 giugno 2022 l’obbligo vaccinale per la prevenzione dell’infezione da Sars-CoV-2 a carico di tutto il personale scolastico. Unicamente con riguardo al personale docente ed educativo, l’art. 4-ter.2 del decreto-legge 44/2021, parimenti introdotto dal decreto-legge 24, del 24 marzo 2022, dettava, fino al medesimo termine del 15 giugno 2022, una disciplina particolareggiata per lo svolgimento della prestazione lavorativa da parte del personale docente ed educativo, prevedendo la vaccinazione quale “requisito essenziale per lo svolgimento delle attività didattiche a contatto con gli alunni da parte dei soggetti obbligati” e imponendo “al dirigente scolastico di utilizzare il docente inadempiente in attività di supporto alla istituzione scolastica”.

E precisa che le disposizioni emergenziali esauriscono la loro validità al 31 agosto 2022 e, in assenza di ulteriore specifiche proroghe o rinnovi, non prolungano i loro effetti nel prossimo anno scolastico 2022/2023. Al momento non sono rinvenibili i presupposti normativi per una rinnovata pianificazione da parte di questo Ministero destinata all’introduzione di misure di contrasto al Covid-19 e, pertanto, il citato piano per la prosecuzione delle attività scolastiche, educative e formative nelle istituzioni del sistema nazionale di istruzione non verrà rinnovato per l’anno scolastico 2022/2023.

Tuttavia, l’art. 3 del decreto-legge n. 24/2022 ha previsto che, fino al 31 dicembre 2022, il ministro della Salute, di concerto con i ministri competenti per materia o d’intesa con la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, può adottare e aggiornare linee guida e protocolli volti a regolare lo svolgimento in sicurezza dei servizi e delle attività economiche, produttive e sociali.

Un altro punto fondamentale riguarda l’obbligo delle mascherine. Sull’argomento scende in campo a dire la sua con fermezza e decisione il presidente della Liguria e di Italia al Centro, Giovanni Toti che scrive così sulla sua pagina Facebook: “No alle mascherine a scuola!”. La prima campanella suonerà fra poco più di 3 settimane, il tempo delle ambiguità è finito: vogliamo i nostri ragazzi e bambini in classe senza mascherina, diciamolo chiaramente e lavoriamo per questo. La diffusione del Covid nelle ultime settimane è rallentata, il 90% degli italiani è vaccinato, non possiamo pensare di usare le stesse armi di due anni fa per difenderci.

Dobbiamo imparare a convivere con il virus non solo a parole ma nei fatti, come stanno facendo in tutta Europa. Lasciare la responsabilità di scegliere alle singole scuole è una mancanza di buonsenso e coraggio nel prendere una decisione che i nostri ragazzi non meritano di pagare. Sarebbe un fallimento non solo della politica anti Covid ma di tutta la politica. Siamo lieti di notare che posizioni a favore della tutela delle libertà fondamentali ed individuali emergono con maggiore vigore giorno dopo giorno, senza trascurare comunque la giusta attenzione alla salute collettiva. Forse è giunto il momento di dire definitivamente addio alle restrizioni?

Carlo Toto, 20 agosto 2022

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