Chiesa

Sul Conclave già piomba il mistero Becciu: può votare oppure no?

Il primo cardinale ad essere stato condannato difende la sua posizione: “Io mai estromesso”. Ma il Vaticano l’ha inserito tra i “non elettori”

Cardinale Angelo Becciu Immagine generata da AI tramite DALL·E di OpenAI

La partecipazione di Angelo Becciu al Conclave per l’elezione del successore di Bergoglio rappresenta uno dei temi più caldi e controversi del momento. La questione nasce dalle decisioni prese nel 2020 da Papa Francesco, che ha accettato la “rinuncia alla carica di Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi” e sospeso Becciu dai “diritti connessi al cardinalato”. Nonostante ciò, il cardinale ha continuato a mantenere il titolo e alcune prerogative, i cui contorni non sono molto chiari. Questa situazione giurisdizionale ha generato dubbi sulla sua effettiva eleggibilità al prossimo Conclave.

Cosa cambia con il Conclave

Negli elenchi ufficiali aggiornati al 19 aprile, Angelo Becciu è inserito nella lista dei cardinali “non elettori”. Tuttavia, fonti a lui vicine sostengono che il prelato sardo si ritenga pienamente legittimato a partecipare. In un’intervista all’Unione Sarda, il cardinale ha spiegato che il Papa non avrebbe mai esplicitamente vietato la sua presenza né richiesto una rinuncia formale. Becciu sottolinea che il suo nome figura in quell’elenco redatto dalla Sala Stampa vaticana per semplice convenzione, senza valore legale. “Richiamandomi all’ultimo Concistoro – ha detto – il Papa ha riconosciuto intatte le mie prerogative cardinalizie in quanto non vi è stata una volontà esplicita di estromettermi dal Conclave né la richiesta di una mia esplicita rinuncia per iscritto. L’elenco pubblicato dalla Sala Stampa non ha alcun valore giuridico e va preso per quello che è”. Cioè carta straccia.

Le indagini e la condanna

Becciu viene sospeso da papa Francesco a seguito dello scandalo sulla gestione delle finanze vaticane. Tra i casi discussi, c’è la compravendita di un immobile a Londra per un valore di oltre 200 milioni di euro. Becciu, dopo un’indagine sui fondi della Segreteria di Stato e a presunte operazioni finanziarie opache, viene processato e condannato in primo grado a 5 anni e 6 mesi di reclusione per peculato e abuso d’ufficio per utilizzo illecito di fondi. Il cardinale però si professa innocente si è e la condanna non è ancora definitiva: l’udienza d’appello è stata programmata per settembre.

Il dibattito sulla partecipazione di Becciu non è solo giuridico, ma anche politico e simbolico. Secondo la costituzione Universi Dominici Gregis introdotta da Papa Giovanni Paolo II, nessun cardinale può essere escluso dal voto se non esplicitamente deposto o rimosso dal titolo cardinalizio. Tuttavia, manca un documento chiaro che certifichi le intenzioni del Papa nel 2020, alimentando incertezze sull’applicazione di questa norma.

Becciu potrà votare?

Il tema della partecipazione al Conclave sarà affrontato dai cardinali riuniti nella Congregazione Generale. In queste sedute preliminari, i porporati discuteranno la posizione di Becciu e decideranno il da farsi. Sarà determinante capire se potrà esercitare il diritto di voto. Becciu, nel frattempo, si dice fiducioso di essere presente, ribadendo che il Papa non lo ha escluso formalmente dai suoi diritti.

A esplicita domanda dei giornalisti, la Sala Stampa vaticana ha fatto sapere che “tutti i cardinali sono stati invitati alle Congregazioni generali”. Quindi anche Angelo Becciu.

Se da un lato il cardinale afferma di possedere ancora tutte le sue prerogative, dall’altro il Vaticano si trova di fronte a una zona grigia dal punto di vista giuridico. A questo si aggiunge la fragilità istituzionale che il Conclave porta con sé, rendendo la questione di Becciu ancora più delicata.

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