Politica

“Tornate o avrete guai”. Le minacce del console ucraino ai bimbi rifugiati

Il caso dei minori ucraini che rischiano di essere rimpatriati. La procura di Catania ha aperto un’indagine

© towfiqu ahamed barbhuiya e Andrew Angelov tramite Canva.com

Era solo una settimana fa, quando il governo di Giorgia Meloni annunciava l’applicazione di “misure straordinarie” per far fronte all’emergenza migranti. Gli sbarchi continuano a mettere Lampedusa sull’orlo del collasso, mentre gli Stati europei decidono di chiudere le porte. Prima la Germania, poi la Francia ed infine anche l’Austria ha deciso di rafforzare i controlli al confine col Brennero.

Minori rimpatriati

Ebbene, mentre il Presidente del Consiglio ha annunciato la stretta e ha invitato Ursula von Der Leyen a Lampedusa, ecco che sull’altro fronte – quello dell’immigrazione ucraina – succede di tutto. I minori ucraini infatti, arrivati in Italia a causa della guerra, rischiano di essere rimpatriati, su disposizione del tutore che ora è indagato per minacce.
A pubblicare la notizia è stato Il Fatto Quotidiano, che riporta anche la motivazione ufficiale del rimpatrio, ovvero il diritto allo studio dei minori. Sul caso ha aperto un’indagine la procura di Catania, la quale potrà estendersi potenzialmente a tutti i 4.152 ucraini minori presenti nel nostro Paese.

L’accusa

Secondo le motivazioni dell’accusa, comunque, i minorenni sarebbero stati minacciati di tornare in Patria, visto che ad oggi il rimpatrio può avvenire solo in due casi. Il primo: la procedura di adozione. Il secondo: la richiesta del bambino per motivi di studio. Da qui, deriverebbe il “ricatto” del tutore, nominato dal console ucraino.
Ad oggi, comunque, il rimpatrio può essere sicuramente escluso, a causa delle presenza della legge marziale. E secondo il decreto emanato dal governo di Kiev, il ritorno è previsto espressamente dopo la sua cancellazione. Da qui, inoltre, la procura ha chiesto al Tribunale civile la nomina di un ulteriore curatore speciale che si pronunci sul conflitto. Una mossa che ha permesso di bloccare la partenza, almeno fino a quando i giudici non decideranno in merito alla competenza del curatore.
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