Giustizia

Trattativa Stato-mafia, la sentenza spazza via i manettari - Seconda parte

E adesso che ne sarà degli altri protagonisti usciti sconfitti da questa sentenza? Antonio Ingroia, Nino Di Matteo, Roberto Scarpinato. Chissà quale sarà il destino delle loro carriere, molte delle quali affermate grazie a questo processo. Loro che per anni si sono fatti promotori di quell’assurdo teorema fiancheggiato dalla “stampa delle procure” e da quel movimento politico che, al pari del Fatto Quotidiano, ha fatto delle manette la sua questione di vita: il Movimento Cinque Stelle. A proposito: dispiace evidenziare il silenzio che ha avvolto il ministro Di Maio sull’esito di questo importante processo. Non un commento, nemmeno una nota a margine. Peccato che nel 2018, lo stesso Di Maio, non perse tempo nel dare il proprio giudizio sulla sentenza di primo grado: “La trattativa Stato-mafia c’è stata. Con le condanne di oggi muore definitivamente la Seconda Repubblica. Grazie ai magistrati di Palermo che hanno lavorato per la verità.”

Eh sì, dev’essere stata una giornata difficile per i grillini, un po’ come lo sarà stata per Marco Travaglio. Il destino ha voluto che il Fatto festeggiasse il dodicesimo anno dalla sua nascita con questo bel regalo di compleanno. Erano pronti a brindare col tintinnio delle manette ma gli è andata male: cin cin!

Marco Baronti, 24 settembre 2021

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