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Trump fa la storia col volo della pace Tel Aviv-Abu Dhabi - Seconda parte

Preghiera che possa aiutare noi poveri umani che viviamo in questo angolo di mondo a passare le nostre brevi esistenze in pace e senza prevaricazioni, nella libertà reciproca di pregare ognuno a modo suo, in libertà e rispetto per il vicino. Cosa che secondo logica dovrebbe essere normale, ma che invece da troppi anni non viene purtroppo applicata.

Di motivi per polemizzare anche su questo, che è un giorno di festa perché porta un po’ di pace agli uomini di buona volontà, ce ne sarebbero tanti. Per esempio al Presidente Trump, vero architetto di questa trattativa, non verrà probabilmente assegnato il Premio Nobel per la Pace. Ma non importa, perché ogni vita che verrà salvata sarà un premio più importante, ogni accordo siglato sarà più importante, e se sulla scia lasciata da questi storici accordi anche altre nazioni arabe un giorno si accoderanno nel riconoscimento di Israele come parte fondamentale del Medioriente spezzando e cancellando, una volta per tutte, quei tre “No” di tanto tempo fa, quel giorno sarà un giorno benedetto da Dio o da Allah… non fa differenza.

Michael Sfaradi, 1° settembre 2020

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