Esteri

Ucraina, Macron lancia l’allarme: “Prepariamoci a guerra di alta intensità”.

Continuano i negoziati tra Russia e Ucraina. La Turchia media. Kiev: “Accordo possibile in 10 giorni”

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E se la soluzione, o l’obiettivo, fosse una sorta di “seconda Nato”? Ormai Zelensky lo ha dovuto “ammettere”: l’Ucraina non potrà entrare nell’Alleanza Atlantica, sicuramente non nel breve periodo e forse addirittura mai, ma su questo punto molto dipenderà dall’accordo che verrà raggiunto (se verrà raggiunto) tra Kiev e Mosca. Oggi, però, il consigliere della presidenza ucraina ha paventato un’altra possibile ipotesi: la creazione di una “alleanza completamente nuova che garantisca la sicurezza in Europa” e che “sia in grado di fermare la Russia se vorrà di nuovo attaccare qualcuno in futuro”.

La mossa di Kiev

Mykhailo Podolyak, autore di questa idea, è anche tra i negoziatori ucraini seduti al tavolo con la Federazione russa. Ieri è trapelata una bozza in 15 o 17 punti, in base alle versioni, il cui fulcro ruota attorno ad un concetto: la neutralità dell’Ucraina, la rinuncia a ospitare basi militari straniere e dunque il suo mancato ingresso nella Nato. Kiev ritiene che quella bozza contenesse solo le richieste della Russia, non dunque il compromesso raggiunto. L’Ucraina vuole il ritiro immediato delle truppe di Putin. Se ne sta ancora discutendo, ma occorre ancora trovare un equilibrio che permetta a tutti di uscire vincitori. “Mosca propone a Kiev un patto accettabile – minaccia Lukashenko dalla Bielorussia – Se Zelensky non lo fa, allora, credetemi, dovrà firmare un atto di resa in breve tempo. La Russia non perderà in questa guerra”.

La mediazione della Turchia

Mentre Biden accusa di “crimini di guerra” Putin, la corte dell’Aja lo invita a ritirare le truppe e l’Europa insiste con le sanzioni, la strada della mediazione passa da Ankara. Kiev ha chiesto che tra i “garanti” dell’eventuale accordo ci sia anche la Turchia. “L’Ucraina ha fatto un’offerta sull’accordo di sicurezza collettiva: i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, più Turchia e Germania”, ha detto Mevlut Cavusoglu, ministro degli esteri di Erdogan. Su questi punto la Russia non avrebbe “obiezioni”. Il “sultano” e Putin oggi si sono sentiti al telefono (ieri Erdogan aveva parlato con Zelensky), mentre il suo ministro ha avuto incontri sia con Kuleba che con Lavrov. Solo la Turchia, membro della Nato e con solidi legami con Mosca, si è dimostrata per ora in grado di fare da ponte tra le due nazioni in guerra. Ad Ankara potrebbe anche esserci un incontro tra Putin e Zelensky, se volessero. Magari quando verranno concordati i dettagli dell’accordo, insomma al momento della firma.

Macron: “Un conflitto su larga scala”

Sulle tempistiche, l’Ucraina ipotizza che possano volerci “da pochi giorni a una settimana e mezza” per dirimere i punti “controversi”. Dieci giorni di speranza. E di bombe. “La firma di un accordo di pace porrà fine alla fase acuta del conflitto, ci permetterà di onorare tutti coloro che sono stati uccisi e iniziare la ricostruzione del Paese – dice il consigliere di Zelensky – Ma dubito che per gli ucraini la guerra finirà lì, non dopo tutto quello che abbiamo passato”.
È ancora presto per capire come finirà, ma su una cosa Lavrov aveva forse ragione: da questa guerra uscirà un nuovo ordine mondiale. Magari anche con una nuova architettura della difesa europea. In fondo quasi tutti i Paesi Ue si stanno riarmando: la Germania ha portato al 2% del Pil la sua spesa militare, l’Italia ha scelto di mettersi l’elmetto, Macron ha addirittura invitato i francesi a prepararsi a un conflitto “su larga scala” perché “una guerra di alta intensità può tornare sul nostro continente”. Fu proprio il presidente francese, nel 2019, a definire la Nato una forza militare in stato di “morte cerebrale”. Certo le cose ora sono cambiate, ed è convinto che l’Alleanza si sia “rianimata”, ma Macron resta convinto che “si debba rifondare un ordine europeo di difesa”. Lo pensa pure Kiev: “Sappiamo che Putin può essere fermato solo con la forza – dice Podolyak – ma la Nato non ha quella forza”.
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