Gran tempo di bilanci. Un tedesco su quattro sta per votare un partito che al centro del suo programma scrive: “Fuori Berlino dall’Europa”. La Francia ha un debito pubblico più grande dell’Italia, il tramonto del macronismo ha effetti inquietanti.
La Ue, in 20 anni, ha inanellato catastrofi: zero difesa comune, zero autonomia energetica, sfacelo della “transizione verde”, crollo dell’industria dell’auto, fallimento della politica migratoria e infine l’epilogo grottesco di una politica che ha – vanamente – tentato un penoso gioco delle tre carte: farci pagare la difesa dagli americani per fare affari con le dittature, da Mosca a Pechino, che ci hanno poi spiegato che non lo facevano gratis.
Occorre un nuovo disegno, ambizioso: Make Europe Great Again.
Se un gruppo di Paesi Europei, possibilmente del Nord più Nord e del Sud più Sud del continente chiedessero agli Usa di aprire un tavolo comune, sarebbe già una bella novità. Mettere al centro dei colloqui con gli Usa un nuovo piano di investimenti finanziari e per la ricerca, una rinnovata presenza militare, una nuova politica energetica e sull’emigrazione, la fine del pensiero woke che ha ridicolizzato l’industria dell’auto, la prospettiva di un patto geopolitico che saldi le due sponde dell’Atlantico in un nuovo Occidente capace di guardare molto avanti e in ogni direzione, consapevole di essere un faro di libertà, di democrazia, di civiltà.
Coraggio: MEGA serve all’Europa, che di un’idea ha un bisogno disperato, e serve agli Usa che non torneranno ad alcuna grandezza ponendo il problema del Canada o della Groenlandia. Forza vecchia Europa, torna bambina e mettiti a correre.
Giovanni Negri, 22 gennaio 2025