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Elezioni midterm

Usa, brutto colpo per Trump: festeggia Biden, incombe De Santis

I democratici conquistano il seggio del Nevada che garantirà la maggioranza al Senato. Biden: “Sono incredibilmente contento”

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Se l’unica speranza di Donald Trump era quella di rimandare l’esito delle elezioni di midterm al 6 dicembre, data del ballottaggio per attribuire il seggio in Georgia, l’auspicio è ormai frantumato: dopo la vittoria in Nevada ed Arizona, i democratici hanno conquistato il loro 50esimo seggio, a cui si aggiunge il voto della vicepresidente Kamala Harris, che garantirà la maggioranza al Senato per i prossimi due anni. L’esito ufficiale è arrivato durante la mattinata di oggi, quando le urne hanno certificato il trionfo in Nevada della democratica Cortez Masto contro il repubblicano Laxalt, con una differenza risicata di soli 6mila voti.

Dal lato dei governatori, invece, il partito dell’Elefante avrà il controllo di 26 Stati su 50, mentre alla Camera dei Rappresentanti mancano ancora una ventina di seggi da attribuire. Ne basterebbero solo 7 al Gop per ottenerne il controllo, ma il dato è sotto gli occhi di tutti: il risultato è ben al di sotto delle aspettative sondaggistiche, di media e leader del partito. Risultato che, come di conseguenza, ha posto notevoli riflessioni all’interno del mondo repubblicano, soprattutto dopo la schiacciante vittoria di De Santis, rieletto governatore della Florida e distaccando il concorrente democratico di quasi venti punti percentuali.

Trump ha già dichiarato di volersi ricandidare nel 2024, ponendo un alt alle pretese di De Santis: “Penso che se si candidasse potrebbe farsi molto male”, esprimendo addirittura la volontà di esporre “cose che non sarebbero molto lusinghiere” sul suo conto. Fino ad arrivare alle parole di poche ore fa, con cui il Tycoon ha tacciato il governatore di “slealtà” e “mediocrità”: “Ron ha avuto poca approvazione, sondaggi negativi e niente soldi, ma ha detto che, se lo avessi approvato, avrebbe potuto vincere. Era una politico morto, che è venuto a chiedermi aiuto disperato”, ha sentenziato l’ex presidente repubblicano.

Uno scontro interno che non fa altro che favorire la posizione di forza politica di Biden, anche in vista del prossimo incontro con Xi Jinping al G20 di Bali. “Sono incredibilmente contento dell’affluenza alle urne” ha sottolineato il presidente dem, evidenziando come la partecipazione al voto sia stata un riflesso della “qualità dei candidati”. “Mi sento bene e non vedo l’ora che arrivino i prossimi due anni”, ha concluso Biden, esprimendo anche la propria gioia per il seggio della Pennsylvania, sottratto al movimento del Tycoon.

Una ventata di ottimismo che manca al Partito Repubblicano. Molti esponenti dell’area conservatrice, capeggiati dal senatore Josh Hawley, hanno già cambiato rotta: è necessario il ritorno degli Stati Uniti al trumpismo del 2017, ma senza la leadership di Donald Trump. Un connubio che potrebbe risollevare il Gop nel 2024, mettendo in gioco la carta De Santis.

Matteo Milanesi, 13 novembre 2022

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