Esteri

Usa-Italia, al via operazioni militari congiunte. Le manovre nel Pacifico

Le mosse del governo Meloni nell’Indo-Pacifico. Ecco il saldo posizionamento dell’Italia a fianco di Usa e Paesi asiatici democratici

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Nella giornata di ieri, sulle colonne di questo sito, raccontavamo e spiegavamo la nuova inversione di marcia della politica estera italiana. Dopo le tendenza filo-cinese del governo Conte II e del Movimento 5 Stelle, Giorgia Meloni ha impartito una sana e rigida impronta atlantica, pro-Occidente e filo-ucraina. Una novità per Roma, soprattutto dopo esecutivi che hanno ancorato le nostre forniture di petrolio e gas al suo principale avversario geopolitico (la Russia) e dopo il via libera alla Via della Seta cinese, deliberato dal governo giallo-rosso.

Gli obiettivi di Giorgia Meloni

Palazzo Chigi ha deciso di muoversi soprattutto nell’Indo-Pacifico, cercando di ritagliarsi un ruolo di primo livello e di partner strategico con le potenze dell’area. In primis, Corea del Sud e Giappone, sempre accanto all’ombra di Washington. Pochi giorni fa, infatti, numerose unità navali dell’Unione Europea e degli Stati Uniti hanno condotto un’esercitazione congiunta nell’Indo-Pacifico occidentale. Presente anche la nave Bergamini, fregata lanciamissili della Marina Militare, accanto alla già pianificata attività con l’invio della fregata Morosini, insieme al cacciatorpediniere lanciamissili USS Paul Hamilton della US Navy.

La Bergamini fa parte della cosiddetta “Operazione Atalanta”, la prima operazione militare a carattere marittimo a guida europea, nata nel 2008. Il campo di applicazione spazia dall’Oceano Indiano fino ad arrivare al Pacifico, per passare anche in Medio Oriente e nel Mar Rosso. L’obiettivo da sempre conclamato è quello di combattere la pirateria, ma non è difficile ritenere che la maritime security stia svolgendo anche attività centrali nel contenimento di Pechino.

Secondo il documento della Indo Pacific Strategy degli Usa, la garanzia è quella di “perseguire ulteriormente il coordinamento e il lavoro complementare per la sicurezza marittima regionale, per sostenere la libertà di navigazione e altri usi legittimi del mare a livello internazionale nell’Indo-Pacifico”. Ed è proprio in questo ambito che si incardina l’Italia come protagonista politica e militare.

Il posizionamento italiano nel Pacifico

Nei viaggi in India ed Emirati Arabi Uniti, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha più volte strizzato l’occhio verso l’alleanza indo-abramitica, ovvero il quadro strategico di stabilizzazione del Medio Oriente sottoscritto da Uae, Israele e India, accanto alla presenza di Usa e Francia. L’Italia si sta avvicinando a questa nuova alleanza che accomuna Paesi Nato e Stati medio orientali, come ha spiegato Mohammed Soliman, direttore dello Strategic Technologies and Cyber Security Program al Middle East Institute di Washington: “La visione più ampia del sistema indo-abramico è quella di un sistema transoceanico che si espande dall’Indo-Pacifico al Mar Mediterraneo. Questi obiettivi sottolineano che l’Italia è uno Stato chiave nel sistema indo-abramitico”.

Il pericolo è già stato percepito da Russia, Cina e Iran, che hanno già iniziato a compiere operazioni marittime congiunte come contro-risposta alle azioni occidentali. Da ciò, ormai sistematicamente nell’ultimo anno, Pechino ha militarizzato tutte le isole artificiali poste a sud del Mar Cinese Meridionale, proprio a poche miglia dall’isola di Taiwan.

Per approfondire:

Occidente e Stati democratici asiatici stanno studiando tutti gli anticorpi che andrebbero a complicare la futura “riunificazione” della Cina con Taiwan. Ad oggi, infatti, uno dei principali vincoli al dominio dell’Indo-Pacifico, da parte di Xi Jinping, è proprio la presenza dell’isola di Formosa, che gode di ottimi rapporti con le potenze asiatiche democratiche, nonché con gli Stati atlantici. In primis, ovviamente, gli Stati Uniti.

Giorgia Meloni ha compreso come il prossimo il prossimo terreno di gioco della politica internazionale sarà il Pacifico. Lo schieramento ripete quello già evidenziato in Ucraina: forte sostegno agli Usa, come contro-risposta al “quadrilatero” Russia, Cina, Corea del Nord e Iran. L’alleanza che è pronta a contrastare il dominio occidentale post Guerra Fredda.

Matteo Milanesi, 31 marzo 2023

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