Salute

Vaccini, l’effetto collaterale sulle donne che Aifa sottovaluta - Seconda parte

Ad agosto l’Aifa aveva affermato che non esisteva correlazione tra vaccini anti COVID-19 e disturbi mestruali. Qualche giorno fa, però, l’Ema ha aggiornato la valutazione del rischio…

Invece tra le persone che in genere non hanno le mestruazioni:

  • il 71% delle persone che assumono contraccettivi reversibili a lunga durata d’azione,
  • il 39% delle persone che assumono ormoni “di genere”
  • il 66% delle persone in post-menopausa

hanno riportato sanguinamento da “rottura”.

Conclusioni

Una possibile spiegazione di questi fenomeni potrebbe essere nell’intensa risposta immunitaria innescata dai vaccini a mRna, che potrebbe influenzare il delicato equilibrio ormonale alla base del ciclo mestruale, come la stessa AIFA peraltro indica. A conclusione del paragrafo AIFA però per rassicurare gli utenti cita una nota della International Federation of Gynecology and Obstetrics che [..] definisce come variazione del ciclo mestruale un ritardo/anticipazione di almeno una settimana e pertanto i risultati di questi studi sono fortemente positivi e rassicuranti[..]

La recente richiesta di approfondimento da parte del Prac di Ema invece sta a significare che tali fenomeni non possono essere liquidati con tale semplicità e richiedono maggiori approfondimenti. Soprattutto alla luce del fatto che nella fascia pediatrica 5-11 anni dove ad oggi in Italia il 24% risulta aver completato il ciclo vaccinale delle due dosi e nella fascia adolescenziale 12-19 anni l’80%, questo nuovo evento avverso non può essere trascurato visto il delicato passaggio alla pubertà in questa fascia della popolazione.

AIFA per tale motivo non dovrebbe sottovalutare il problema e anzi dovrebbe ottimizzare il processo di raccolta delle segnalazioni da passiva ad attiva.

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