Salute

Vaccino e allarme dei cardiologi: gli “anti bufale” hanno torto - Seconda parte

Il sito Butac ci ha accusato di diffondere fake news. La replica di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi

Passiamo al secondo macigno che opprime i sostenitori di Pfizer e Moderna ad oltranza. I dati di EuroMoMo, che abbiamo citato e che sono stati ripresi anche dal dott. Alberto Donzelli la settimana scorsa durante una audizione in Parlamento, mostrano 20 mila morti in più nel 2021 rispetto al 2020 in Europa sotto i 64 anni e quasi 3mila sotto i 44 anni. Qui spiace dirlo, ma i nostri amici del Butac non mettono link, si limitano a mentire e basta, contando sul fatto che i lettori non vadano a controllare (ma qui trovano i dati e qui vedono evidenziata la vaccinazione in Italia e la mortalità in eccesso del 2021 sotto i 44 anni).

Su Twitter quando abbiamo segnalato questi dati al Premio Nobel Mike Levitt, biologo computazionale a Stanford che elabora tutti i dati della Covid con il suo team,  ha gentilmente risposto concordando che è un dato sorprendente che nel 2021 ci siano molti più morti adulti (sotto i 64 anni e sotto i 44 anni).

Che sia un dato vero lo sottolinea un Premio Nobel che ha pure risposto concordando sull’importanza di questo fatto. Nel 2021 ci sono più morti (in eccesso della media) tra la gente che lavora e in particolare tra la gente relativamente giovane, che di solito è sana. Con la vaccinazione hai meno decessi tra gli ottantenni, forse anche perché il “pool” di persone fragili si è ridotto, ma più morti giovani. Non sono fake news, sono dati che riporta anche un Premio Nobel che si dedica dal 2020 ai dati Covid Butac invece cita come fonte e conferma Reuters, noto sito di mercati finanziari il cui il Ceo è nel Cda di Pfizer.

Per finire, dato che rispondere in dettaglio ad articoli di questo livello non è molto gratificante, approfittiamo per aggiungere un altro dato abbastanza clamoroso che manda di solito in tilt i “fact checkers”. Lo stesso Mike Levitt, Premio Nobel a Sfanford che dal 2020 si dedica ai dati riguardo al Covid, ha appena pubblicato il calcolo esatto dell’aumento di mortalità per l’Italia nei 18 mesi della Covid. Levitt effettua un calcolo più preciso di quelli Istat o dell’Iss perché tiene conto, anche dell’invecchiamento che ogni anno in Italia aumenta la mortalità. Abbiamo evidenziato nella tabella i numeri dell’Italia, che Levitt calcola a 90 mila decessi in eccesso della media, in 18 mesi che esiste il Covid. Dato che dal marzo 2020 ad oggi i morti che ci si potevano attendere in base erano 1,169 mila, l’incremento di mortalità con la Covid è (90mila diviso 1,169mila) il 7.7%.

Non è quindi vero come tutti credono che i 136 mila “morti Covid” ufficiali abbiano fatto aumentare i morti totali di altrettanto. I morti totali sono aumentati di 90 mila (rispetto a quelli attesi in base alla media storica e all’invecchiamento della popolazione). La differenza di 46 mila decessi in meno nel totale probabilmente è costituita da decessi di ultraottantenni con tre o più patologie classificati “Covid” che statisticamente sarebbero nel 2020 e 2021 comunque rientrati tra i decessi per altre cause. Dato allora che totale dei morti è aumentato di 90 mila in un anno e mezzo, secondo le stime di Levitt l’effetto della Covid-19 in Italia è stato un aumento di mortalità del 7.7%.

È comunque molto? Nel 2015 ci fu un aumento di mortalità di 67 mila decessi che erano un +11% rispetto al 2014 ad esempio. L’effetto del Covid-19 nel 2020 e 2021 quindi è stato in percentuale inferiore a quello riscontrato nel 2015 (che non suscitò nessuna reazione). Un altro dato su cui riflettere. Butac si occupi di gioielli o, se preferisce, di tortelli, ma lasci perdere queste cose.

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