Appunti sudamericani

Venezuela, 62 Ong messe fuorilegge

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Il Venezuela identifica 62 Ong da mettere fuori legge

La dittatura ha affermato di aver individuato 62 organizzazioni della società civile “che operano per scopi assolutamente politici e che ricevono finanziamenti da governi diversi e loro scopo è imporre la loro democrazia, quella che loro interpretano come democrazia”. Ciò sarà proibito dalla nuova legislazione. È lo stesso iter di Cuba e Nicaragua. Tra queste organizzazioni Maduro ha citato Súmate, Futuro Presente, Provea, l’Istituto Parlamentare Fermín Toro e la Fondazione Più Cittadini dell’Università Cattolica Andrés Bello (UCAB).

Saranno vietate le organizzazioni non governative che dovranno uscire dal Venezuela sono quelle che: 1. ricevono contributi per fini politici; 2. Svolgono attività politica; 3. Promuovono o tollerano azioni che minaccino la stabilità nazionale e le istituzioni della Repubblica ; 4. Ogni altro atto proibito dalla legislazione chavista. L’organizzazione Human Rights Watch (HRW) ha chiesto ai leader del vertice CELAC di mettere in discussione le gravi violazioni dei diritti umani che si verificano a Cuba, in Nicaragua, Bolivia e Venezuela, nonché le situazioni antidemocratiche in altri paesi ma a parte i presidenti di Uruguay e Paraguay, nessuno ha detto nulla.

Lula difende Maduro e compara il governo di Guaidó all’invasione russa dell’Ucraina

Sembra una fake news? Non lo è. “Molte persone dimenticano che l’opposizione venezuelana ha fatto una cosa abominevole con la democrazia, ovvero riconoscere un ragazzetto che non era presidente, che non era stato eletto da nessuno, come presidente del Venezuela’, ha detto Lula, riferendosi a Juan Guaidó, ex presidente ad interim del Venezuela. ‘Questo personaggio ha trascorso diversi mesi a svolgere il ruolo di presidente, senza essere presidente’.

Non bastasse poi Lula ha anche detto “allo stesso modo in cui sono contrario alle occupazioni territoriali, come ha fatto la Russia in Ucraina, sono contrario alle vergognose interferenze nel processo democratico venezuelano’, ha detto Lula a Buenos Aires. Propongo pezzo su questo e le tante follie che sta continuando a dire, ovvero che darà soldi ai fratelli in difficoltà di Cuba e Venezuela, che finanzierà con quasi un miliardo di euro il gasdotto Nestor Kirchner di shale gas, proibito sia nella Ue che negli Usa perché troppo inquinante, che quello contro Dilma fu un colpo di stato, ecc, ecc.

La dittatura del Nicaragua “spegne” i cervelli dei prigionieri politici

I carcerieri di Ortega vietano loro di leggere e scrivere nel famigerato carcere del Chipote. Dichiarazione della Commissione interamericana per i diritti umani: “Come Hitler, non riconoscono la dignità umana. Il Venezuela ha imparato la tecnica da Cuba, Cuba l’ha imparata dalla Russia e il Nicaragua ora sta copiando Cuba e il Venezuela”. Da oltre un anno e mezzo, Berta Valle, 39 anni, ex conduttrice televisiva, chiede pubblicamente alle autorità di polizia del Nicaragua di permettere al marito di avere una Bibbia. Suo marito, Felix Maradiaga, è un prigioniero politico arrestato l’8 giugno 2021 per il “reato” di aspirare a candidarsi alla presidenza. Maradiaga sta attualmente scontando la pena nel complesso della polizia di massima sicurezza, popolarmente noto come El Chipote. La prigione pesantemente sorvegliata si trova in una zona rurale della capitale Managua. Fino ad ora, le autorità hanno risposto a Valle con un clamoroso “NO!”

Il carcere di El Chipote attualmente ospita 59 prigionieri politici; come Maradiaga, a questi prigionieri è proibito leggere o scrivere. Per gli oltre 600 giorni in cui i primi prigionieri politici sono stati in quella prigione, nessuno di loro ha avuto accesso a libri, o a matite e carta con cui scrivere. In quella prigione vengono praticati anche altri metodi di tortura psicologica, tra cui l’isolamento. Ai detenuti viene impedito di parlare con i loro avvocati difensori, impedito loro di dormire e sono sottoposti a continui interrogatori. Mancano le cure mediche e il cibo è così scarso che nel caso di Maradiaga, ad esempio, il prigioniero ha perso più di 30 chili durante il suo primo anno di carcere.

Il presidente argentino Fernández invita i paesi CELAC a “difendere le istituzioni” di fronte all’ascesa dell’estrema destra e difende le dittature di Cuba e Venezuela

“L’estrema destra si è alzata e sta minacciando ciascuno dei popoli, e non dobbiamo permettere a quella destra recalcitrante e fascista di mettere a rischio i nostri popoli”, ha detto Fernández nel quadro del vertice del CELAC a Buenos Aires. Fernández ha poi elogiato Venezuela e Cuba. “Sono metodi molto perversi quelli per sanzionare i popoli. Cuba è sotto blocco da sei decenni ed è imperdonabile, al Venezuela lo stesso. Dobbiamo rendere l’integrazione una realtà, dobbiamo fare azioni di integrazione che ci permettano di andare avanti tutti uniti”, ha concluso,

López Obrador esorta il CELAC a pronunciarsi a favore del rilascio dell’ex presidente peruviano Pedro Castillo

AMLO ha definito una “infamia” la destituzione e la detenzione del golpista marxista Castillo, per la quale ha incoraggiato l’intera regione a firmare una dichiarazione congiunta a sostegno dell’ex presidente e in cui si chiede anche la fine della repressione delle manifestazioni contro l’attuale capo di stato peruviano, Dina Boluarte. “Non dobbiamo lasciare solo il popolo fraterno del Perù. Quello che hanno fatto con Castillo e il modo in cui sta reprimendo il popolo è un’infamia. Dobbiamo firmare insieme una dichiarazione per chiedere che la repressione cessi, che si apra il dialogo, lasciare che il popolo decida in democrazia, cioè in elezioni eque e libere sul destino del Perù”, ha affermato il presidente messicano.

Paolo Manzo, 26 gennaio 2023


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