“Vergognati”, “Stai zitto”. Rissa in diretta tra Capezzone e Cerasa

Lo scontro a Quarta Repubblica sulla proroga dello Stato di emergenza e sul green pass

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capezzone cerasa

Lite tra Daniele Capezzone e Claudio Cerasa a Quarta Repubblica. Lo scontro si è scatenato durante la discussione sulla scelta di Mario Draghi di prorogare lo stato di emergenza, sul green pass e su tutto quello che ruota attorno alla gestione dell’emergenza sanitaria. Secondo il direttore del Foglio, prorogare la legislazione d’eccezione è d’obbligo e il lasciapassare uno “strumento fondamentale”. Capezzone, ovviamente, dissente. E ne nasce uno scontro all’ultimo sangue.

“Se vogliamo spaventare dicendo che lo stato d’emergenza comporta una serie di limitazione della libertà inaccettabili per il paese, allora sì, spaventa – dice Cerasa – Se invece diciamo che lo stato d’emergenza è una condizione probabilmente naturale in una fase in cui l’Europa è sotto una importante ondata (i paesi vicini ai nostri si trovano in grandissima difficoltà) e che il turismo cala non perché ci sono le regole, ma perché ci sono i contagi altissimi (guardate la Germania guardate, no. Se invee diciamo che il problema sono le regole e trasformiamo le regole nel problema, allora lì creiamo panico. Il green pass è uno strumento fondamentale”. Capezzone però non ci sta: “Peccato che non sia vero e lo dimostro anche: prima della variante omicron prima, grazie al clima di terrore creato dal governo e dai media già c’era il 25 per cento di disdette quindi di prenotazioni cancellate e già secondo le stime già 11 milioni italiani frenati nel prenotare le vacanze”.

Ed è a questo punto che scoppia il patatrac. Ad affondare il colpo è lo stesso Capezzone: “Perché vedi Cerasa, te la chiarisco io una cosa: ci sono tanti italiani che non hanno il finanziamento pubblico…”. Replica il direttore del Foglio:  “Ma vergognati, stai zitto!” E ancora: “Buffone”. Capezzone è convinto di essere nel giusto (“Ho affermato una cosa falsa o una cosa vera?”), ma Cerasa risponde colpo su colpo: “Allora io affermo che Daniele Capezzone non ha diritto di parlare di coerenza perché è stato con Forza Italia, i Radicali con tutti…”. “Scusa, ma perché volete buttarla in caciara? – conclude Capezzone – Faccio un’affermazione precisa: in questo momento, ci sono realtà economicamente sussidiate con il denaro dei contribuenti come Il Foglio e altre come gli albergatori, i ristoratori e i commercianti no. A queste, se stanno chiuse, non arriva l’assegno della presidenza del consiglio. Chiaro il concetto?”

Dalla puntata di Quarta Repubblica del 13 dicembre 2021

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