Commenti all'articolo Variante inglese: pasticciano pure sul blocco dei voli
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87 Commenti
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Nella
22 Dicembre 2020, 21:20 21:20
Effettivamente il cane “antivirus” ci mancava!!!! Ma quando la smetteranno di prenderci x i fondelli con “varianti” e caxxate varie? Ma fateci il piacere di non romperci + i co glioni!!!!
FRANCESCO
22 Dicembre 2020, 13:11 13:11
il video non funziona per la seconda volta consecutiva
paolospicchidi@
22 Dicembre 2020, 7:29 7:29
@ Luca Beltrame Ripongo molta fiducia in lei… puo` dirmi qualcosa in metito…
Morte e malattie autoimmuni. I rischi del vaccino anticovid secondo Bolgan – https://www.lunico.eu/vaccino-covid-loretta-bolgan/
Luca Beltrame
21 Dicembre 2020, 22:16 22:16
PS: Ho per caso visto un frammento di QR e per quanto abbia apprezzato l’intervento di Bassetti, ha detto una castroneria non da poco, purtroppo. Il SARS-CoV-2 non ha accumulato “centinaia di migliaia di mutazioni”, ma solo circa 4000. Non è il virus dell’influenza, muta molto meno (anche la “variante inglese” è frutto di una circostanza eccezionale, non è la norma).
Luca Beltrame
21 Dicembre 2020, 22:14 22:14
Noto che c’è una gran confusione su 98% verso 95% di “immunità”. Cerchiamo di fare chiarezza.
Il 98% citato dal Corriere corrisponde alla percentuale di persone che sviluppano anticorpi contro il virus, detto in modo grossolano. In gergo questa si chiama “sieroconversione”. Se andiamo a guardare i vaccini, questi hanno tra il 99% ed il 100% di sieroconversione (misurato sui volontari delle fasi 1 e 2).
Ma allora il 95% da dove arriva? Sfortunatamente, non è la probabilità di vincere il Superenalotto (qualcosa che magari convincerebbe gli scettici), ma è un’altra misura. Questa “efficacia” non dice se sviluppiamo anticorpi, ma l’efficacia *di protezione dalla malattia*.
Quindi il 95% della popolazione vaccinata non svilupperà affatto la malattia: niente febbre, niente tosse secca, niente respiro corto, niente stress respiratorio acuto e niente forme mortali. Il 5% rimanente potrebbe avere sintomi, ma solo lievi (l’unico caso serio riportato da Pfizer per i vaccinati è stato definito serio ma perché rientrava formalmente nei parametri, non perché fosse veramente serio; Moderna ha avuto 0 casi seri, idem AstraZeneca).
Quindi stiamo confrontando pere con spinaci. Per riassumere: il 98% si riferisce allo sviluppo di anticorpi; Il 95% del vaccino alla protezione dalla malattia. Quindi sicuramente il vaccino è meglio in questo senso, perché non dà affatto la malattia.
Patti
21 Dicembre 2020, 22:06 22:06
Su La Repubblica, per terrorizzare ancor di più i lettori, nel titolo dell’articolo sul virus mutato…hanno scritto “collasso”…con 3 esssssssse…
Effettivamente il cane “antivirus” ci mancava!!!! Ma quando la smetteranno di prenderci x i fondelli con “varianti” e caxxate varie? Ma fateci il piacere di non romperci + i co glioni!!!!
il video non funziona per la seconda volta consecutiva
@ Luca Beltrame Ripongo molta fiducia in lei… puo` dirmi qualcosa in metito…
Morte e malattie autoimmuni. I rischi del vaccino anticovid secondo Bolgan – https://www.lunico.eu/vaccino-covid-loretta-bolgan/
PS: Ho per caso visto un frammento di QR e per quanto abbia apprezzato l’intervento di Bassetti, ha detto una castroneria non da poco, purtroppo. Il SARS-CoV-2 non ha accumulato “centinaia di migliaia di mutazioni”, ma solo circa 4000. Non è il virus dell’influenza, muta molto meno (anche la “variante inglese” è frutto di una circostanza eccezionale, non è la norma).
Noto che c’è una gran confusione su 98% verso 95% di “immunità”. Cerchiamo di fare chiarezza.
Il 98% citato dal Corriere corrisponde alla percentuale di persone che sviluppano anticorpi contro il virus, detto in modo grossolano. In gergo questa si chiama “sieroconversione”. Se andiamo a guardare i vaccini, questi hanno tra il 99% ed il 100% di sieroconversione (misurato sui volontari delle fasi 1 e 2).
Ma allora il 95% da dove arriva? Sfortunatamente, non è la probabilità di vincere il Superenalotto (qualcosa che magari convincerebbe gli scettici), ma è un’altra misura. Questa “efficacia” non dice se sviluppiamo anticorpi, ma l’efficacia *di protezione dalla malattia*.
Quindi il 95% della popolazione vaccinata non svilupperà affatto la malattia: niente febbre, niente tosse secca, niente respiro corto, niente stress respiratorio acuto e niente forme mortali. Il 5% rimanente potrebbe avere sintomi, ma solo lievi (l’unico caso serio riportato da Pfizer per i vaccinati è stato definito serio ma perché rientrava formalmente nei parametri, non perché fosse veramente serio; Moderna ha avuto 0 casi seri, idem AstraZeneca).
Quindi stiamo confrontando pere con spinaci. Per riassumere: il 98% si riferisce allo sviluppo di anticorpi; Il 95% del vaccino alla protezione dalla malattia. Quindi sicuramente il vaccino è meglio in questo senso, perché non dà affatto la malattia.
Su La Repubblica, per terrorizzare ancor di più i lettori, nel titolo dell’articolo sul virus mutato…hanno scritto “collasso”…con 3 esssssssse…