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1 milione di vaccini al giorno? Trovato l’inghippo

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Un milione di vaccinazioni al giorno entro giugno, ecco l’obiettivo dichiarato del Commissario Figliuolo. E come non esultare noi, poveri e miseri cittadini italiani, da un anno e mezzo sottoposti a terrificanti notizie giornaliere, e ormai abituati a decisioni politiche tra il comico e il ridicolo come banchi con le rotelle o monopattini?

Una notizia come quella di un milione di vaccini al giorno ci fa sobbalzare, hai visto mai che zitti zitti c’è davvero qualcosa di efficiente e funzionante per cui andare fieri? Nella nostra martoriata Italia? E come è possibile tutto ciò? Semplice. Allungando a 42 giorni l’intervallo tra la prima e la seconda dose Pfizer, in modo da coprire nel più breve tempo possibile i non vaccinati. Verrebbe da fare il più grandioso dei Hip Hip Hurrah!!!! Ti viene voglia di correre per la strada ed abbracciare il primo che passa, e con lui condividere finalmente una bella notizia, di quelle che intravedi la luce in fondo al tunnel, che in fondo tutti i sacrifici fatti hanno avuto un senso, e che, chissà, con un milione di vaccinazioni al giorno… con l’estate e il caldo… Ti senti felice insomma. Stiamo scollinando finalmente, il peggio è passato.

E la cosa davvero importante, è che non è una fake news, di quelle che ci hanno tartassato da più di un anno. Però… dai su, a pensarci bene non può non esserci un però. E allora ti fermi, e pensi… dove sta la fregatura? Che poi ormai siamo troppo smaliziati, e l’odor di fregatura ormai la avvertiamo a distanza di mille chilometri.

Ah sì, puntuale come le zanzare che cominciano già ad infastidire le nostre notti, ecco che leggi oggi una notizia di due righe, senza enfasi e senza particolari squilli di trombe (chissà perché): Pfizer Italia ammonisce il Cts: “Il vaccino è stato studiato per un richiamo a 21 giorni. Dati per un periodo più lungo non ne possediamo e non ci assumiamo alcuna responsabilità. Ci si attenga alle disposizioni”. Ecco. E allora? E allora niente.
Dall’esaltazione di un successo ad una sensazione di pecionata all’italiana. Anche perché il motivo per il quale si era arrivati all’allungamento a 42 giorni era, purtroppo, anche collegato ai comportamenti squallidi dei tristemente noti come i furbetti dei vaccini.

Non ci resta che augurarci che quelli di Pfizer siano stati talmente bravi che i tempi raddoppiati per la seconda dose non cambino gli ottimi risultati ottenuti col richiamo rispettato a 21 giorni. D’altra parte, non abbiamo alternative. Resta il fatto che, per una ragione o per l’altra non si riesca mai a gioire davvero di una buona notizia, e la nonchalance con cui è stata presa questa decisione appaia più Arcuriana che Figliuoliana, viste le follie perpetrate dal precedente commissario. Come si fa a dire che 42 giorni siano uguali a 21, senza nemmeno chiedere lumi all’azienda che ha testato una faccenda così delicata come un vaccino? Che infatti ti ha subito bacchettato le mani.

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