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10 frasi che Draghi poteva risparmiarsi - Seconda parte

10. «Dovremo dire a cosa puntiamo per il 2050, anno in cui la Ue intende arrivare a zero emissioni nette di Co2. L’Italia avrà la responsabilità di guidare il G20 verso l’uscita dalla pandemia, e di rilanciare una crescita verde e sostenibile. Punteremo sulla sostenibilità e sulla transizione verde». Rammentiamo a Draghi che, a dispetto di tutti gli sforzi multimiliardari degli ultimi vent’anni (denaro finito per lo più nelle tasche dei tedeschi), le emissioni sono oggi il 60% in più rispetto a vent’anni fa. La Ue, di fatto, si pone un obiettivo che non è neanche pallidamente ipotizzabile.

Il resto del discorso di Draghi appare, mutatis mutandis, copiato da quello del fantastico Principe Consalvo Uzeda di Francalanza, avviato alla vita politica. Ve lo riporto come segnalatomi da un colto e disincantato amico d’infanzia e adolescenza, oggi principe del Foro di Catania. «Ma voi, concittadini, giudicherete forse che se questa fede compendia tutto un programma, è mestieri che un legislatore si tracci una precisa linea di condotta in tutte le particolari quistioni riflettenti l’orientamento politico, l’ordinamento delle amministrazioni pubbliche, il regime economico e via dicendo? Permettetemi dunque di dirvi le mie idee in proposito. Disciolte le antiche parti parlamentari, non ancora si delineano le nuove. Io auguro pertanto la formazione, e seguirò le sorti, di quel partito che ci darà la libertà con l’ordine all’interno e la pace col rispetto all’estero (Benissimo, applausi), di quel partito che realizzerà tutte le riforme legittime conservando tutte le tradizioni rispettabili (Bravo! Bene!); di quel partito che restringerà le spese folli e largheggerà nelle produttive (Vivissimi applausi), di quel partito che non presumerà colmare le casse dello Stato vuotando le tasche dei singoli cittadini (Ilarità generale, applausi), di quel partito che proteggerà la Chiesa in quanto potere spirituale, e la infrenerà in quanto elemento di civili discordie (Approvazioni), di quel partito, insomma, che assicurerà nel modo più equo, per la via più diretta, nel tempo più breve, la prosperità, la grandezza, la forza della gran patria comune (Applausi generali)». [Federico De Roberto, I Vicerè, Milano, 1894].

Franco Battaglia, 20 febbraio 2021

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