Porto Empedocle ancora piange. E mezza Italia le va dietro. Di certo, Camilleri è stato un evento irripetibile. In tutti i sensi. Altra cosa sono i suoi libri. E altra cosa ancora gli ‘sceneggiati’ che da quei libri sono stati tratti. Non si può essere, tuttavia, d’accordo sul fatto che l’empedoclino Camilleri abbia dato vita ad una nuova lingua. Ed abbia aiutato gli italiani ad allargare l’orizzonte del loro linguaggio. Per il semplice motivo che quella lingua, fuori dai suoi libri e dagli sceneggiati, non ha cittadinanza. Essendo una lingua nata morta. Un linguaggio catarelliano, insomma, senza capo né coda. Ma forse la grande genialità di Camilleri sta proprio tutta in questa colossale presa in giro, degli italiani.
ALDO
18 Luglio 2019 14:42
Mi disgusta la celebrazione distorta fatta dalla sinistra, che ha cavalcato il momento e la tigre, utilizzando lo scrittore. Bello quel Saviano. Belli tutti quelli “dentro al coro”, contro chi la pensa diversamente da loro pur senza essere affatto privo di raziocinio ed umanità. E’ inutile: “immigrato” o null’altro. E tutti qui da noi. Non oso pensare cosa farebbe questa sinistra con gli immigrati, se avesse improvvisamente carta bianca!
lucia
18 Luglio 2019 13:37
mi è piaciuto il suo modo di scrivere e di descrivere, come autore l’ ho apprezzato come persona non ne ne ho condiviso le idee anche se io l’ ho fatto senza il disprezzo con cui lo faceva lui. Che Dio accolga la sua anima….
Maddalena
18 Luglio 2019 13:33
Ammiro Alessandro Gnocchi per il suo modo di mettere a fuoco certe particolarità di situazioni e personaggi che altri non vedono o peggio omettono. Mi sembra equilibrato, lucido, imparziale. Una voce fuori dal solito gregge di pecore. Tutte in fila tutte uguali. Ho letto il suo articolo in cui analizza Camilleri su Il Giornale e ho molto apprezzato perché condivido quanto dice. Bravo ed equo nella sua lucidità.
Porto Empedocle ancora piange. E mezza Italia le va dietro. Di certo, Camilleri è stato un evento irripetibile. In tutti i sensi. Altra cosa sono i suoi libri. E altra cosa ancora gli ‘sceneggiati’ che da quei libri sono stati tratti. Non si può essere, tuttavia, d’accordo sul fatto che l’empedoclino Camilleri abbia dato vita ad una nuova lingua. Ed abbia aiutato gli italiani ad allargare l’orizzonte del loro linguaggio. Per il semplice motivo che quella lingua, fuori dai suoi libri e dagli sceneggiati, non ha cittadinanza. Essendo una lingua nata morta. Un linguaggio catarelliano, insomma, senza capo né coda. Ma forse la grande genialità di Camilleri sta proprio tutta in questa colossale presa in giro, degli italiani.
Mi disgusta la celebrazione distorta fatta dalla sinistra, che ha cavalcato il momento e la tigre, utilizzando lo scrittore. Bello quel Saviano. Belli tutti quelli “dentro al coro”, contro chi la pensa diversamente da loro pur senza essere affatto privo di raziocinio ed umanità. E’ inutile: “immigrato” o null’altro. E tutti qui da noi. Non oso pensare cosa farebbe questa sinistra con gli immigrati, se avesse improvvisamente carta bianca!
mi è piaciuto il suo modo di scrivere e di descrivere, come autore l’ ho apprezzato come persona non ne ne ho condiviso le idee anche se io l’ ho fatto senza il disprezzo con cui lo faceva lui. Che Dio accolga la sua anima….
Ammiro Alessandro Gnocchi per il suo modo di mettere a fuoco certe particolarità di situazioni e personaggi che altri non vedono o peggio omettono. Mi sembra equilibrato, lucido, imparziale. Una voce fuori dal solito gregge di pecore. Tutte in fila tutte uguali. Ho letto il suo articolo in cui analizza Camilleri su Il Giornale e ho molto apprezzato perché condivido quanto dice. Bravo ed equo nella sua lucidità.