“Listening Ahead”, “ascoltare in anticipo” i bisogni dell’ambiente e delle persone così da prevenirli e curarli. E’ un approccio da “medico” quello con cui Amplifon ha scritto il suo nuovo piano di sostenibilità. Con “Listening Ahead”, infatti, la multinazionale italiana guidata da Enrico Vita leader nelle soluzioni e nei servizi per l’udito, fissa venti nuovi obiettivi ESG in quattro aree, ponendosi tre differenti orizzonti temporali: 2026, 2028 e 2030. La strategia si articola in: prodotti e servizi, persone, comunità ed etica.
Vita: “La sostenibilità è nel Dna di Amplifon”
“La sostenibilità è parte integrante dell’attività quotidiana di un’azienda come la nostra, che serve ogni anno circa un milione di persone in 26 Paesi del mondo, cercando di aiutarle a migliorare la loro qualità della vita. Per questo il nostro nuovo Piano pluriennale, elaborato alla luce dei mega trend globali in ambito ESG e delle esigenze dei nostri stakeholder, contiene obiettivi sempre più ambiziosi e integrati con il business”, sottolinea l’ad Enrico Vita. Con questo Piano – prosegue il top manager di Amplifon- “vogliamo fare in modo che la crescita futura della nostra azienda sia sostenuta da un impegno sempre più forte per un business responsabile e sostenibile”.
Gioco di squadra per il clima
Si tratta, quindi, di un cammino di medio periodo, che ha tra le sue pietre miliari l’accessibilità alla cura dell’udito, l’innovazione al servizio dei clienti, oltre al supporto a studenti e professionisti per l’hearing care. Amplifon si impegna infatti a far crescere i propri talenti, grazie a un ambiente di lavoro sano e inclusivo che garantisca pari opportunità a tutti. A questo si sommano i progetti pensati, anche coinvolgendo i dipendenti nelle attività delle Fondazioni del gruppo, per sensibilizzare i più giovani sull’importanza della prevenzione e il benessere uditivo. Si aggiunge poi l’attenzione verso i fornitori, così da fare squadra per il clima e realizzare un’economia davvero circolare.
Gli obiettivi delle Nazioni Unite
Amplifon ha inoltre rivisto il Piano “Listening Ahead” in considerazione degli stakeholder (dipendenti, comunità, fornitori, investitori e agenzie di rating Esg) e ne ha evidenziato il contributo all’Agenda 2030 dell’Onu per lo Sviluppo Sostenibile, nonché ai Sustainable Development Goals più connessi al proprio business. Sempre per garantire il massimo coordinamento tra obiettivi finanziari e green, il gruppo ha inoltre deciso di collegare il successo del Piano alla remunerazione variabile del suo top management.
Grazie ai test gratuiti 600 milioni di risparmi
Dal punto di vista pratico il piano parte appunto dai prodotti e servizi: si va dall’offerta gratuita di test dell’udito completi (con un risparmio totale di oltre 600 milioni per la clientela da qui al 2026) all’investimento sui negozi e sulla formazione di audiologi e audioprotesisti, così come sullo studio di un nuovo packaging riutilizzabile entro il 2025. Quanto ai talenti interni, Amplifion si impegna invece sulla formazione, su un’attenta valutazione del merito così come sulla valorizzazione del lavoro femminile (almeno il 50% di donne nel back office). Uno sforzo non da poco per un gruppo che conta 20mila collaboratori nel mondo. E con il quale Amplifon punta a ottenere la certificazione Global Top Employer entro il 2026. Un contributo economico di almeno 5 milioni di euro sarà inoltre erogato alla Fondazione Amplifon per la sua crescita anche all’estero.
Mappe acustiche e solo energia rinnovabile
Quanto al benessere del territorio, il gruppo estenderà invece il programma “Listen Responsibly” per coinvolgere un totale di almeno 10 milioni di persone under 35 nel mondo e traccerà mappe acustiche sempre più precise delle nostre città grazie ad almeno 50mila misurazioni del rumore. Il piano “Listening Ahead” si concentra poi sull’Etica, con numerosi interventi mirati a ottenere il rispetto del Codice di Condotta dei Fornitori e valutarne l’impegno ESG, centrare l’obiettivo di usare solo energia elettrica rinnovabile certificata nei propri uffici e negozi diretti; raggiungere il 60% di vetture ibride o elettriche all’interno della flotta aziendale. A cui si sommano le azioni mirate per accelerare sulla decarbonizzazione e per favorire la diffusione di apparecchi acustici ricaricabili, anche installando appositi contenitori per raccogliere le batterie esauste.
Contenuto consigliato