Economia

Aumentare l’imposta di successione? No, grazie

Successione Cottarelli © AndreyPopov tramite Canva.com

“Perché non reintrodurre l’Imu sulla prima casa?”, chiede a Carlo Cottarelli il giornalista de La Stampa, che ieri aveva dato un giorno di tregua ai proprietari di casa – dopo quattro giorni di campagna per la patrimoniale sugli immobili – e oggi giustamente riprende il cammino, altrimenti si rilassano.

Perché “sarebbe un suicidio politico”, risponde Cottarelli. Aumentiamo invece l’imposta di successione!

Bene! Tasse, tasse e ancora tasse. Questa volta motivandole col fatto che quella prescelta sarebbe più bassa in Italia rispetto ad altri Paesi.

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Quanto manca il prof. Francesco Forte, che insegnava come sia sbagliato confrontare i singoli tributi dei vari Paesi anziché i sistemi tributari nel loro complesso (e quindi senza considerare i tributi, magari sugli stessi soggetti passivi o sulle stesse basi imponibili, che in Italia sono più alti rispetto ai Paesi con cui si fa il confronto). Anche perché ragionando come Carlo Cottarelli, andremmo a copiare da ogni Paese le tasse più alte e poi le sommeremmo. Provate a immaginare il risultato.

Cottarelli aggiunge che il gettito derivante dall’aumento dell’imposta di successione “andrebbe poi utilizzato per ridurre le tasse sul lavoro e sui profitti, questo perché il totale dell’imposizione fiscale in Italia è già alto”.

Siamo alle solite. Anziché ridurre le tasse, si pensa a spostarle. Non c’è speranza.

Giorgio Spaziani Testa, 20 gennaio 2023

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