Società

Babbo Natale disabile e soldatini Lgbt: che strazio il woke

La grande dote degli alfieri del “risveglio” è il tafazzismo: ecco la versione di Natale

© thodonal, D-Keine, photochecker e Зображення користувача Bumblee-Dee tramite Canva.com

C’è un aspetto della cultura woke-politicamente corretta che non è ancora stato analizzato a fondo: la capacità innata dei loro alfieri di farsi del male da soli. Stare sempre dalla parte giusta è una gran fatica, è come stare su un campo minato, perché quando c’è di mezzo la purezza e la bontà d’animo non si arriva mai alla meta, da qualche parte ci sarà sempre qualcuno più puro e più buono di te.

I problemi aumentano quando si avvicina Natale, la festa più amata da bambini e famiglie, e, ahimè, la festa più sentita da quell’occidente bianco che con le sue navi e le sue croci ha portato guerre e ingiustizie nel mondo. Che fare? Anche su questo tema i paesi anglosassoni ci regalano chicche gustose. La prima soluzione è non dire che è Natale. L’amministrazione di un distretto di Melbourne ha sancito che le decorazioni natalizie non devono contenere la parola “Christmas”, le strade e le piazze sono state quindi decorate con striscioni e stendardi che recitano “Make Merry” (letteralmente “Fai festa”) definito “un modo inclusivo per far conoscere le celebrazioni di Dicembre”. Nel centro commerciale della stessa città, il consueto baldacchino con il trono di Babbo Natale, atteso per ricevere le lettere dei bimbi, riporta un’enorme scritta “Happy everything” (“Buon qualsiasi cosa”). Facile immaginare che si sono levati cori di polemiche, ma sia il consiglio cittadino, sia la direzione del supermercato hanno difeso le loro scelte in nome del rispetto della “diversità”.

Poi c’è il caso dello spot televisivo della multinazionale inglese “Marks & Spencer” che ha dell’incredibile. Lo spot presenta alcuni individui nelle proprie case illuminate a festa, una signora costruisce un pupazzo di cotone, un altro tizio addobba l’albero, qualcun altr* prepara festoni da appendere alle pareti. Ad un tratto, tutti si accorgono che del Natale non gliene importa nulla, così distruggono e bruciano felici i propri lavori mentre appare la scritta “Love Thismas”, nel senso di “ama ciò che ti pare” e fai festa quando vuoi. A seguito di migliaia di commenti negativi sui social, l’azienda fa marcia indietro e cambia un pezzo dello spot. Indovinate perché? Le ghirlande gettate nel camino di metallo nero in un impeto di esaltazione anti-natalizia sono verdi e rosse, e ciò è stato reputato offensivo nei confronti dei palestinesi di Gaza, la cui bandiera ha gli stessi colori. L’azienda si è prodigata in comunicati di scuse per l’inappropriatezza del messaggio, ha giurato che lo spot era stato girato in estate, molto prima dell’inizio della guerra, e ha fatto mea culpa per “il non intenzionale dolore causato”.

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Dulcis in fundo non potevano mancare gli Stati Uniti, che quando si tratta di spararle grosse in salsa woke sono sempre in prima fila. A farsi notare è stata la nota catena di supermercati Target. Tra le decorazioni delle case americane non possono mancare i pupazzetti, e Target ha cominciato a far parlare di sé per i soldatini in stile “Schiaccianoci” con cappello arcobaleno e bandiera LGBT. Fin qui c’era da aspettarselo, ma che fare con Babbo Natale, per tradizione bianco, vecchio e probabilmente repubblicano? Meglio renderlo di un’altra etnia, ma ci sarebbe il rischio di escludere qualcuno. Risultato: una schiera di pupazzetti di Babbo Natale dalle carnagioni più diverse… tutti in sedia a rotelle, per non escludere i disabili. Al di là delle polemiche e dell’ironia che tale scelta ha provocato, le critiche si sono concentrate sul fatto che le disabilità non dovrebbero essere utilizzate come bandierine woke, e la fila di Babbi Natale tetraplegici in vendita a 5 dollari a sola testimonianza della superiorità morale dei capi di Target è di cattivo gusto prima che ridicolo.

Comunque, il libero mercato è anche questo, e, se ci piacciono, compriamoli anche noi. Ma usiamoli per lanciarli contro i soliti tromboni che durante queste feste ci raccomanderanno di mangiare frutta e verdura, evitare i dolci e limitarci a mezzo bicchiere di vino a pasto.

Pietro Molteni, 25 dicembre 2023