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Bene le Borse nel 2023, con il Nasdaq maglia rosa. E Piazza Affari è balzata del 28%

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Nel 2023 i mercati azionari e obbligazionari sono usciti dal tunnel, recuperando gran parte delle perdite accusate l’anno precedente. In particolare, le Borse mondiali nel 2023 ha messo a segno un balzo prossimo al 20% (indice Msci), mentre i principali indici obbligazionari mostrano ritorni compresi tra il 7 e l’11 percento.

A influenzare le Borse sono stati soprattutto i tassi di interesse della Fed, della Bce e della altre banche centrali. Facciamo il bilancio del 2023 con Generoso Perrotta, head of financial advisory di Banca Generali.

 

Le politiche monetarie ago della bilancia

Generoso Perrotta, head of Financial Advisory di Banca Generali
Generoso Perrotta, head of Financial Advisory di Banca Generali

“Gran parte del movimento al rialzo delle quotazioni, sia azionarie sia obbligazionarie, è avvenuto nell’ultima parte dell’anno, grazie alla crescente convinzione degli operatori che le banche centrali fossero ormai prossime a sconfiggere” sia negli Usa sia in Europa la dinamica inflativa iniziata nel 2021, commenta Perrotta.

A novembre oltreoceano la corsa dei prezzi al consumo ha infatti rallentato al 3,1% (contro il 9,1% di giugno 2022) mentre nel vecchio continente si è attestata al 2,4% (10,6% il picco di ottobre 2022). “Tali evidenze hanno condotto a un forte revisione delle previsioni delle future mosse delle banche centrali a favore di netti tagli dei tassi di interesse”, prosegue l’esperto di Banca Generali. Così la scommessa che i Paesi più ricchi sarebbero riusciti a evitare la recessione, pur a fronte di un Pil che rallenta, ha dato carburante alle Borse mondiali e ridotto gli spread, compreso quello tra i Btp italiani e il Bund decennale tedesco.

Contesto positivo, ma grande volatilità

La migliore performance tra le borse mondiali è quelle messa segno dal Nasdaq (+43%), grazie all’exploit delle sette azioni a maggiore capitalizzazione (Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla) sulla scia dello sviluppo dell’intelligenza artificiale.

Allo stesso modo l’effetto ChatGPT ha messo le ali a Nvidia (+234%), un gruppo che – ricorda Perrotta –  “ha conquistato una posizione dominante nel settore dei chip utilizzati nel segmento”. Performance molto forte anche per Meta (+193%), che sta investendo nel settore dell’intelligenza artificiale e Uber technologies (+149%).

Al contrario, l’anno scorso è terminato con il segno negativo per Enphase Energy (-49%), che ha risentito dei timori degli investitori per le prospettive del settore delle energie rinnovabili a causa del rialzo dei tassi di interesse e dei costi di produzione. Perdite vicine al 50% anche per FMC (prodotti agroalimentari) e Moderna che ha pagato la fine dell’allarme Covid.

 

Eurostoxx in rialzo, malgrado le incertezze sul Pil

Quanto all’Europa, l’Eurostoxx si è lasciato alle spalle  il 2023 con una performance positiva, malgrado i timori sulla tenuta del Pil e per una Bce molto meno incline, con Christine Lagarde, a ridurre rapidamente il costo del denaro rispetto alla Federal Reserve di Jerome Powell.

Si sono distinte le società dei semiconduttori, con Be semiconductor (+143%) e ASM a (+101%), sempre per la scommessa aperte sull’intelligenza artificiale. Performance vicine al 90% anche per la società di costruzioni Hochtief. Una grande sorpresa è poi stata Novo Nordisk (+47%). La peggiore performance è stata registrata da Worldline (-57%), il cui allarme utili ha diffuso un segnale di preoccupazione all’intero settore dei pagamenti digitali. Tra le altre società che hanno perso più terreno ci sono Alstom (-47%), per il rallentamento degli investimenti nel settore ferroviario, e Teleperformance (-40%) il cui giro d’affari potrebbe risentire dello sviluppo dell’intelligenza artificiale.

Il quartier generale di Banca Generali a Citylife, nel cuore di Milano
Il quartier generale di Banca Generali a Citylife, nel cuore di Milano

Borsa Italiana brilla con le banche

Nel vecchio continente si è distinta Piazza Affari che è avanzata di oltre il 28% complice, sottolinea l’Head of Financial Advisory di Banca Generali, “la forte presenza di azioni bancarie, che hanno beneficiato del rialzo dei tassi”. I gruppi del credito hanno infatti segnato il pieno dal punto di vista dei profitti. In testa alla performance tra le blue chip infatti Unicredit (+84%) e Bper (+58%); bene poi Stellantis (+60%), grazie al buon andamento delle vendite. La peggiore performance è stata, invece, registrata da Diasorin (-28%), che ha dovuto fare i conti con la forte contrazione delle attività nel settore dei test per il Covid. Cnh  (-27%) ha risentito del calo degli investimenti nel settore a seguito del calo dei prezzi delle commodities agricole. Infine, Finecobank è arretrata di oltre il 10% per il calo dei depositi.

Mercati valutari, yen maglia nera

Il bilancio del 2023 si presenta variegato anche per i cambi. L’euro si è rafforzato contro la maggior parte delle valute dei Paesi sviluppati; ha però fatto eccezione il rapporto con il franco svizzero, valuta rifugio per eccellenza, e verso la sterline: entrambi si sono apprezzati rispetto alla moneta unica europea. La maglia nera è però lo yen giapponese (che ha perso più del 10% contro l’euro), penalizzato dalla politica monetaria ultra accomodante che Tokyo ha mantenuto in controtendenza com le altre banche centrali.

 

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