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“Body shaming sulla Murgia”. Serino risponde alle critiche

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Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, commissione Pari opportunità (composta da 7 donne e 2 uomini, alla faccia delle pari opportunità), si è profondamente risentito per il mio articolo su Michela Murgia. Sarei colpevole di una serie di atroci crimini: body shaming, aver messo alla gogna una scrittrice solo in quanto donna, aver sottovalutato il prezioso contributo del femminismo alla democrazia italiana.

Non mi addentro in queste profonde disquisizioni perché nell’articolo ho fatto dell’ironia non solo sulla fisicità di Michela Murgia ma in primo luogo su me stesso. In effetti, da tanto livore e da tanta seriosità, pare di capire che la Commissione Pari opportunità del Consiglio nazionale dell’Odg non abbia proprio capito nulla di quello che ha letto. Il mio articolo era un divertissement. Esattamente come quello di Virginia Raffaele, che ha imitato Michela Murgia enfatizzandone i difetti fisici e andando oltre. Perché la Commissione Pari Oppurtunità non è intervenuta? Certo, perché Virginia Raffaele non è una giornalista, ma non lo sono neanche io: sono uno scrittore e critico letterario che no ha tessere e non ne vuole, neanche dell’Ordine dei giornalisti. E ringrazio Nicola Porro di avermi pubblicato: evidentemente, lui sa ancora ridere.

Basta  guardare un qualsiasi video dell’imitazione che trovate ancora on line per capire che la satira di Virginia Raffaele è forse ancora più satirica del mio articolo. Eppure Michela Murgia non ha visti lesi i suoi diritti. Anzi, ha dichiarato: “Quello che ha fatto Virginia Raffaele ieri sera su Rai2 a mio riguardo credo sia il primo caso in cui la persona che fa l’imitazione è più conosciuta di quella che sta imitando! Grazie a Virginia Raffaele per questo spassoso tributo e grazie anche per il suggerimento di stroncatura: per quanto ami il fantasy, questo Alighieri non mi ha mai convinta”. Con tanto di emoticon finale.

Quindi ciò che vale in tele-visione non vale in un articolo? Forse perché è una satira da donna a donna? Perché Virginia Raffaele può ridere della fisicità di Michela Murgia e un uomo non può? Perché siamo ancora a questi livelli? E questa sarebbe libertà? Queste sarebbero le pari opportunità? Io voglio un mondo dove ci siano anche le pari opportunità di satira. E Voi?

Il pericolo è quello di un mondo dove non si possa più dire nulla e dove la violenza nasca da una vigilanza cieca e contraddittoria. Anziché alimentare la retorica delle vittime, impariamo a ridere. Se no finiremo come il monaco pazzo del Nome della rosa, che brucia l’ultima copia del secondo libro della Poetica di Aristotele (mica un libro della Murgia), perché parlava di commedia e risate…

Gian Paolo Serino, 4 maggio 2021

La nota dell’Odg:
La Commissione Pari Opportunità del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti esprime sdegno per l’ennesimo gratuito attacco ad una donna per il suo aspetto fisico ed esprime piena solidarietà alla vittima, in questo caso la scrittrice Michela Murgia. Ancora una volta ci troviamo davanti a parole denigratorie, offensive e ingiustificate nei confronti di una scrittrice che in quanto donna che viene posta alla gogna mediatica attraverso un classico esempio di body shaming, il cui bersaglio è sempre e comunque il genere femminile – scrive la Cpo del Cnog in una nota. – L’autore dello scritto è Gian Paolo Serino che sul blog di Nicola Porro, a cui va la responsabilità di quanto pubblica, deride la scrittrice che secondo lui ‘attacca il mondo da femminista perché è brutta’. Forse l’autore di questo scritto, superficiale e inutilmente ingiurioso, dimentica quanto abbia contato il femminismo in Italia per la democrazia di questo Paese, libertà che gli permette di esporre, così come ha fatto, il suo parere, pur gratuito ed offensivo. In particolare dimentica che proprio la cultura maschilista, di cui vuole essere un orgoglioso paladino, rappresenta il terreno in cui matura non solo la disparità di genere, ma anche la violenza contro le donne. Condanniamo questo articolo per i suoi contenuti che restano inaccettabili anche se riferiti ‘con ironia’, auspicando che nella nostra società, gli uomini e le donne che la pensano diversamente siano sempre più”.

Per la Cpo del Cnog: Paola Dalle Molle, coordinatrice, Alessandra Fava, Cristina Caccia, Elisabetta Cosci, Elide Giordani, Lucio Bussi, Luisella Seveso, Michela Canova, Nadia Monetti, Tamara Ferrari, Gianpaolo Boetti.

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