La posta dei lettori

Caro Porro, è una follia: il Fisco ha torto ma si tiene i miei soldi

La posta dei lettori

Caro Porro,

le racconto una cosa che può accadere solo in Italia.

Mio padre muore nel 2020. A novembre del 2020 invio il modello Unico 2020 (redditi 2019) come erede. In dichiarazione appaiono crediti e debiti che compenso nel modello F24. Poichè i crediti superano i debiti il modello F24 è a zero.

Pochi giorni dopo che ho inviato la dichiarazione ricevo una nuova Certificazione Unica dall’Inps per i redditi 2019 di mio padre. Rifaccio i conti e scopro che non ci sono più debiti nei confronti del Fisco ma solo crediti a favore del mio povero padre. Invio una dichiarazione integrativa a dicembre del 2020. Poiché adesso ci sono solo crediti opto per portarli a compensazione. Li recupererò nel modello Unico del 2021.

Nel 2021 compilo il Modello Unico 2021 di mio padre e chiedo il rimborso dei crediti della dichiarazione del 2020 (quella di Dicembre 2020) più quelli della dichiarazione 2021.

Il 23 febbraio 2023 ricevo una comunicazione della Agenzia delle Entrate in cui mi decurtano dai crediti da rimborsare il debito della dichiarazione del novembre 2020, che era dovuto ad una errata Certificazione Unica dell’Inps, e che io avevo compensato nel modello F24.

Naturalmente il Fisco ha sbagliato perché mi considerano compensati debiti che in realtà non esistevano e quindi somme che io non dovevo versare. Ho 30 giorni per contestare la comunicazione. Il 24 febbraio cerco di fissare un appuntamento: la prima data utile è il 3 aprile, quindi ben oltre i 30 giorni.

Già questa è una cosa scandalosa: a Milano ci sono sei uffici della Agenzia delle Entrate e non sono capaci di darti un appuntamento entro 30 giorni.

Opto allora per il canale Civis. Descrivo ben bene la situazione ed oggi ricevo questa risposta, che riporto testualmente perché se no uno non ci crede:

Comunicazione con irregolarità confermate – altro

Dato che il credito di ** euro non sussisteva non doveva essere compensato. Essendo presente l’F24 non può essere ignorato e l’esito di minor rimborso è corretto.

Ammettono il debito non esisteva (ricordo causato da una Certificazione Unica errata inviata dall’Inps). Però non me lo ridanno indietro perché io l’ho indicato nel modello F24. Ergo si tengono i soldi.

Per capirlo meglio faccio un esempio con dei numeri.

Nella prima dichiarazione ho un debito di 50 euro ed un credito di 100. Compenso 50 euro di debito con 50 di credito, pago zero ed il Fisco mi deve 50. Nella dichiarazione integrativa non ho più debito ma solo credito, di 150 euro. Ergo il Fisco mi deve ora 150 euro. Invece il Fisco mi risponde che me ne dà solo 100, perché prima ho compensato un debito che in realtà non esisteva.

Non aggiungo ulteriori commenti.

Paolo Barbante

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