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Caro Porro, ecco il dramma degli italiani bloccati in Brasile - Seconda parte

Al problema n. 1 che vi ho appena descritto, da poche ore sembra poi aggiungersi anche un problema n. 2. La Tap, che rappresenta uno dei vettori principali di collegamento con l’Europa (a prezzi ragionevoli) con hub principale su Lisbona, in ragione di una analoga ordinanza del governo portoghese che sembra sia stata prorogata fino ai primi di marzo (sebbene preveda: l’eccezione legata al rientro di connazionali; il transito con scalo in Portogallo di passeggeri diretti in area Schengen), ha cancellato tutti i voli dal Brasile verso l’Europa per ragioni chiaramente di convenienza/sussistenza commerciale.

Insomma, le risposte mancano, o quando ci sono si dividono; i problemi si moltiplicano.

Vi chiedo quindi, nell’esercizio delle Vostre possibilità di aiutarci a sensibilizzare chi potrebbe fare qualcosa a prendere l’iniziativa per fare davvero un passo concreto verso lo sblocco di questo incubo, che ha tutte le premesse per precipitare rapidamente verso la condizione di una vera e propria emergenza umanitaria. Il nostro ambasciatore in Brasile mi raccontava infatti che enormi sono i disagi per moltissimi degli oltre 1700 Italiani bloccati lì: donne incinte, assenza di assistenza sanitaria, emergenze logistiche, accesso al credito non agevole, integrazione sociale e linguistica non semplice, difficoltà di profilassi rispetto all’emergenza pandemica in atto, ecc.

Aiutatemi a darmi ragione di essere fiero di essere italiano!

Attendo fiducioso un Vostro riscontro.

Molte grazie.

Prof. Ing. Giuseppe, 15 febbraio 2021

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