La posta dei lettori

Caro Porro, ho il vaccino ma non mi piego al green pass a scuola

La posta dei lettori

Caro Porro,

mancano ormai pochissime ore all’inizio delle attività didattiche ed ancora molti restano i nodi irrisolti per una ripartenza in sicurezza.

Io premetto che sono vaccinato ed in quanto tale munito di green pass, cui farò ricorso quotidianamente per l’accesso al mio istituto. Ho sempre rispettato la legge e lo farò anche questa volta, soprattutto in virtù del mio ruolo di educatore che all’interno dell’edificio scolastico deve prevalere sulle mie convinzioni personali.

Convinzioni che tuttavia mi portano ad essere alquanto critico nei confronti del green pass, uno strumento inadeguato e discriminatorio. Inadeguato in quanto il solo green pass non sarà sufficiente ad evitare la diffusione dei contagi ed a scongiurare un ritorno della Dad. Discriminatorio in quanto crea lavoratori di Serie A ipertutelati e lavoratori di Serie B costretti ad una spesa di 225 euro al mese per potersi sottoporre a tampone ogni 48 ore.

E qui mi chiedo: dove sono i sindacati? Cosa stanno facendo per tutelare il personale scolastico? Non c’è un autobus né un aula in più rispetto allo scorso anno, non è prevista un’attività di screening all’interno delle scuole ed il costo dei tamponi è ancora a carico dei docenti.

Insomma, i sindacati non stanno tutelando né la salute né il portafogli del personale scolastico.
E pensare che appena qualche mese fa, in piena pandemia, proclamavano scioperi generali per un aumento di 80 euro in busta paga!

Prof. Salvatore Di Bartolo

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