Buongiorno Nicola,
ho avuto il piacere di scriverti a febbraio per segnalarti un dato volutamente terroristico degli “stampisti” che hai citato nella zuppa del 21 febbraio. Brevemente vorrei raccontarti un episodio accaduto il 28 marzo.
Vivo a Roma e sono andato a fare la mia quotidiana camminata al parco di Tor Tre Teste. È domenica, sole caldo e c’è tantissima gente. La cosa da liberal aperturista mi fa piacere. Ora, camminando, noto che l’80% delle persone che vedo e incrocio sono mascherate. Lo vedo tutti i giorni ma forse oggi per il fatto che c’è tanta gente lo noto di più. Uomini soli col cane, coppiette, piccoli gruppi di amici, bimbi con le biciclette… eppure non c’è alcun obbligo di doverla indossare (basta leggere con attenzione l’art. 1 del dpcm del 13 ottobre 2020).
Non conoscono la legge o hanno paura (del virus o della polizia municipale)? Poi però vedo che c’è anche tanta gente sdraiata sui prati. Comitive numerose di ragazzi, amici, parenti. E sono tutti senza mascherina. Mi sono fermato a riflettere… gli italiani replicano al parco e quindi all’aperto (inconsapevolmente? Volutamente?) i comportamenti che tengono al chiuso di un ristorante.
Il primo pensiero non è stato di rabbia o di frustrazione. Ma di scoramento. È il segno della sconfitta. Di un popolo che ha smesso di ragionare. Colpa della disinformazione, del terrorismo mediatico. Si certo. Ma anche della totale assenza di un moto ribelle che sembra smarrito, anche nei giovani. Da domani continuerò a divulgare agli amici la zuppa e gli articoli del tuo sito e i video di tutti coloro che fanno contro informazione. Ma non ti nascondo che stasera mi sento un po’ abbattuto.
Cordiali saluti,
4 aprile 2021
Fermiamo questo genocidio perpetuato da questi nazzisti
Hai ragione, TOTALE ASSENZA DI UN MONDO RIBELLE tra i giovani: CHE TRISTEZZA l’assenza di coraggio e valore critico nelle attuali generazioni!!!
Oggi 5 aprile ore 14:30, arriviamo a piedi a piazza del popolo dopo aver percorso l’intera via Flaminia da ponte Milvio completamente deserta. In piazza del popolo ci sediamo su una panchina, notiamo numerosissime auto dei carabinieri e tante persone che in bicicletta attraversano la piazza e vi sostano. Pochi minuti esserci seduti arrivano due carabinieri che ci invitano, con molta gentilezza, ma con ‘fermo ordine’ di ritornare da dove siamo provenuti. Siamo alla pura follia.
Se non la smettono con queste continue. notizie allarmanti, la gente prima o poi si ribellera’ e allora forse anche quei politici senza anima e cervello incominceranno ad avere paura. Spariranno e noi vincerrmo contro questo balordo governo incapace.Mary
Non è per il terrore, ma è per la multa che ti può essere inflitta in base al sentire di chi ti ferma, vista l’indeterminatezza dei dcpm!
E l’unico terrore che ho, è quello di avere un medico di base che come un impiegato qualunque applica, senza discernimento, il protocollo medico del ministero della disgrazia che non ti cura, per cui se guarisci bene altrimenti via al ricovero d’urgenza.
Mi chiedo quando sia il ministero che il cts e l’iss si decideranno ad applicare quello che Remuzzi sta suggerendo da mo’!
A tutto puoi porre rimedio ma no ad endemica idiozia umana…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
Ed io che vedo quotidianamente gente nel suo orto con la mascherina indossata e da soli? Hanno paura che qualche vigile vada a fargli la multa?
In questo dibattito sul “perché” così tanti usano la mascherina anche in situazioni palesemente, clamorosamente inutili (soli in auto, al parco lontano da tutti… etc) la Paura gioca certamente un ruolo fondamentale, ma io credo ci sia un aspetto molto molto forte di desiderio di UNIFORME, di mostrare al mondo “da che parte stanno”.
Ricordate l’eskimo? Nei ruggenti ’70 veniva INDOSSATO spesso anche col caldo: non era un indumento ma una BANDIERA.
In confronto la mascherina è una bandiera molto meno scomoda (che l’eskimo con 25°), molto più evidente, proprio “sparata in faccia” a chi li guarda e anche e forse soprattutto molto più “approvata” dal pubblico (un po’ come camicie nere e brune nei ’30 o i pigiamoni della Cina di Mao…)