La posta dei lettori

Caro Porro, la vera peste è negare di avere fallito sul Covid - Seconda parte

Nonostante questo siamo ben distanti dalla normalità, si è ritornati alla mascherina nei luoghi all’aperto, alle regioni colorate, all’esclusione dalla vita sia sociale sia lavorativa per i cosiddetti no vax, eppure nessuna società evoluta crea divisioni, valorizza i propri cittadini e ne tutela al meglio la salute, fornendo loro tutti gli strumenti validi di cui è in possesso, non negando le cure, come fino ad ora è stato fatto, si è aggiunta la campagna vaccinale per i bambini, come prerogativa essenziale, si aggiunge il tampone per i vaccinati.

Queste imprecisioni governative, questo caos, queste mezze verità non sono più accettabili, come non è più tollerabile non inserire le cure domiciliari tra i protocolli sanitari, lo Stato incurante dei danni che arreca, privatizza il lavoro, inserendo il vaccino come qualifica primaria. Nel frattempo tra una reazione avversa ed un’altra, un poliziotto di 53 anni a Genova si è tolto la vita, costretto a scegliere di vaccinarsi oppure essere sospeso, senza stipendio. Il silenzio politico e giudiziario è ciò che di più nero possa esserci.

Vedana De Curtis

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