La posta dei lettori

Caro Porro, leggi il giurista che “bacchetta” Mattarella

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Caro Porro,

ecco un estratto del volume del Mortati, (il quale al contrario degli attuali commentatori la Costituzione l’ha scritta), che si attaglia alle ultime considerazione del presidente Mattarella:

“Che il presidente non possa intervenire come parte attiva, e quindi con efficacia determinante, nella formazione e svolgimento dell’indirizzo politico risulta dall’insieme delle norme costituzionali che, in conformità alla logica del regime parlamentare, hanno conferito a lui una posizione super partes. L’assunzione da parte del presidente di un proprio indirizzo politico sarebbe inammissibile, non tanto per il fatto che in nessun ordinamento si rende possibile la coesistenza di più direttive suscettibili di potere, sia pure eventualmente divergere (ed in ogni caso scopo del regime parlamentare è proprio quello di evitare tale eventualità) fra loro, ma in via principale perché ogni scelta presidenziale di una o l’altra direttiva, lo farebbe discendere dalla posizione super partes che gli si è voluto conferire, impedendogli l’efficace servizio dei poteri in cui si concreta la sua specifica funzione. Sotto questo rispetto può ritenersi non inesatto il richiamo, prima ricordata, che il Thiers riferiva al re (che regna e non governa), ma curando di tener presente quanto lo stesso Thiers aggiungeva sulla straordinaria importanza e difficoltà di regnare, in contrapposizione al governare.” (Pag. 479 Ist. Dir. Pubblico Cedam 1958)

I messaggi alle Camere “offrono al presidente il mezzo per segnalare gravi necessità comuni o richiamare ad esigenze avvertite in modo diffuso nel paese, all’infuori degli schieramenti delle parti politiche. E appunto perché è precluso a detti messaggi di porsi a sostegno di una di tali parti di fronte alle altre, la controfirma ministeriale, che è da ritenere necessario per conferire loro validità, assume valore formale.” (Pag. 485 op. cit.)

È evidente che il Capo dello Stato quando esterna le sue considerazioni su ogni campo politico, continuamente, e non utilizzando i messaggi alle camere, riesce ad evitare la controfirma ministeriale avvalendosi comunque della sua costituzionale irresponsabilità.
Siamo talmente abituati a subire che il Presidente sia il capo dell’opposizione che non ci meravigliano più i metodi adottati.

Cordialità,
Zoilo Spinella

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