Caro Nicola Porro,
le scrivo da madre giunta al limite della resistenza in questa quotidiana lotta di sopravvivenza alle regole anti Covid. Oggi, dopo un mese di scuola a singhiozzo e l’ingresso in zona rossa per le festività pasquali, è arrivata l’ultima mazzata. Mio figlio di 8 anni mercoledì scorso 31 marzo (ultimo giorno di scuola dopo la breve riapertura) è entrato in contatto con un bambino risultato positivo solo sabato 2 aprile al Covid.
La scuola, nonostante la Asl non abbia ancora trattato il caso in quanto weekend festivo, ci ha chiesto di applicare preventivamente le norme dell’isolamento fiduciario e dunque di allontanare mio figlio di 8 anni dai suoi due fratelli e di isolarlo in una stanza anche nelle giornate di Pasqua e Pasquetta in attesa che la Asl definisca la sua eventuale quarantena.
Mi chiedo sempre più spesso se i signori che ci governano si mettano mai nei panni delle famiglie. Io, come madre, non riesco a pensare che questo sia il mondo e il modo disumano in cui sto crescendo i miei tre figli.
Cordialità e auguri di buona Pasqua per quanto potrà esserlo in questa insostenibile serrata alle nostre libertà.
Valentina Robbiati, 5 aprile 2021
Mi auguro che la signora in quanto mamma non abbia ubbidito a questa disumana richiesta e di assistere il figlio come natura vuole,nel bene e nel male per garantirgli amore coccole e sicurezza.
Non esistono disposizioni simili nel regno animale:lei da mamma si faccia valere ed abbia il coraggio di andare contro le regole.Bene o male starà ai domiciliari con tutti i suoi figli in quanto minori e avranno tutte le sue attenzioni che le istituzioni vogliono toglierci.Buona giornata e non si faccia terrorizzare da nessuno.
Mi auguro che questa mamma abbia usato il buonsenso che ha espresso in questa lettera per non fare una cosa così disumana, queste disposizioni sono inaccettabili, povero bimbo
La vita in Florida, come sappiamo, ora è quasi tornata alla normalità. Nessun mandato di maschera, nessuna restrizione alla libertà e nessun passaporto digitale per vaccini in arrivo. Ma è tutto pronto per continuare qui in Italia, tra le altre cose, il Dipartimento per l’istruzione che insiste sul fatto che le maschere dovrebbero continuare ad essere indossate nelle aule delle scuole secondarie quando i bambini tornano a scuola dopo le vacanze di Pasqua. Come ha sottolineato Jay Bhattacharya , le prove che le maschere proteggono chi le indossa dalle infezioni sono deboli e statisticamente insignificanti – e il professor Kulldorff è d’accordo. In Svezia, i bambini non sono tenuti a indossare maschere nelle scuole e anche gli scolari non devono fare il test. Le scuole richiedevano che i bambini, ad esempio, con febbre o tosse rimanessero a casa, indipendentemente dal fatto che fosse dovuto a Covid o ad altri insetti. Se i presidi lo fanno, possono lasciare che i bambini siano bambini e vivano una vita normale. Indurre la paura ingiustificata nel pubblico va contro uno dei principi fondamentali della salute pubblica. Ha avuto importanti conseguenze negative per la salute pubblica sia sulla salute fisica che su quella mentale. Ad esempio, i bambini non dovrebbero aver paura di contagiare gli altri, di giocare con altri bambini, di andare a scuola,… Leggi il resto »
È UNA VERA CRUDELTÀ.
TENGA VICINO SUO FIGLIO,LO COCCOLI E NON ABBIA PAURA….
SONO DEI MALEDETT I CHE CI OBBLIGANO AD INCHINARVI AL REGIME SANITARIO ….
SIAMO STATI IN QUARANTENA ,STAVAMO BENE.
NON SIAMO USCITI DI CASA MA ,A IO E MIO MARITO ABBIAMO FATTO L AMORE,BACIATO I NOSTRI I7 FIGLI E MANGIATO INSIEME
DOPO 20 GIORNI,DUE TAMPONI CIASCUNO SIAMO NEGATIVI.
LO CAPITE CHE C’È QUALCOSA CHE TOCCA???
SVEGLIAMOCI.
Gentile signora.
A me è accaduto lo stesso. Nemmeno stessimo parlando della Gestapo. I miei figli positivi asintomatici. Noi due negativi. Secondo gli scienziati della Asl dovevo isolare i miei figli con cui vivo in simbiosi, in una stanza portare loro da mangiare farlo scivolare sotto la porta. Portare le mascherine a casa. Sa cosa ho fatto dopo che mia figlia attraverso lanprta a vetri piangeva disperata perché si sentiva in colpa??? Ho aperto tutto. Sa cosa è successo. Nulla nulla. Noi siamo rimasti negativi i miei figli non hanno avuto nulla…e ci siamo semplicemente goduti la zona rossa come tutti. Questa non è salvaguardia della salute. È una abominio psicologico. Mio nonno mi raccontava che durante il fascismo lui non è mai andato a piazza Venezia..mai ma nessuno è mai andato a prenderlo a casa per obbligarlo… faccia il paragone e tragga le sue conclusioni
Signora,
la miglior vendetta è vivere meglio. Anche se è facile parlare dal fuori, io me ne sarei fregato della telefonata della scuola. Faccia vivere a suo figlio la vita normale (sempre che normale sia aggettivo applicabile a questi tempi assurdi): a 8 anni non si ammalano, non devono pagare loro le paure degli adulti.
In questo mondo alla rovescia non ci ricordiamo più che il contatto la socialità e soprattutto l’effettività sono basilari per una psiche sana. Non ci ricordiamo più che nell’ Italia ore covid esistevano 200.000 casi di polmonite, 45.000 morti di infezioni ospedaliere, morivano 2000 persone ogni giorno per un totale di circa 650.000 all’anno, i medici di base non visitano quasi più e tutti vanno in ospedale. L’ influenza è sparita, in compenso siamo trattati come bestiame, gli asintomatici sono diventati i malati, non possiamo più’ abbracciare un nonno…questa è civiltà ? Neanche con la peste o la lebbra erano ridotti così. I giovani non esistono più, soffrono, ma chi se ne frega….ecco questa è l’umanità, un meraviglioso spettacolo di marionette
Signora,
se Le hanno detto di isolare suo figlio è perché non si ammalino anche i familiari. Non ha capito che è una tutela e non un castigo? Se chiudono le scuole, glielo dico da docente, è perché le scuole sono sicure fintanto che i ragazzi portano le mascherine (se non usurate e se correttamente). Intorno, sui mezzi, nelle mense, negli asili dove non ci sono protezioni, il virus circola eccome! Ci sono scuole in cui non fanno nemmeno i tracciamenti o li fanno con criteri assurdi!
Le dirò di più: se in quest’epoca è capitata la pandemia, in altre capitavano le guerre, con ragazzi traumatizzati, senza scuola, che poi sono cresciuti lo stesso. E allora la tragedia della dad forse non è poi così terribile.
Se vuole che suo figlio giri per casa e contagi lei e gli altri familiari, questa è una sua scelta che può liberamente fare: non la vengono certo a multare!
Saluti.
Daria Carbone