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Caro Porro, noi agenti di viaggio siamo in ginocchio

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Ciao Nicola,

sono un’agente di viaggio, una delle migliaia di agenti italiani che fanno turismo producendo un Pil pari al 13% e che il nostro ministro Franceschini non sa nemmeno cosa sia una agenzia viaggi. Per lui contano solo teatri, cinema, borghi, circhi. Siamo dimenticati da tutti nessuno parla di noi. Abbiamo lavorato dalla ripresa per sistemare tutto il macello di pratiche annullate e in lockdown da casa con i nostri pc abbiamo fatto rientrare gli italiani che si trovavano all’estero.

È da marzo che non prendiamo stipendi ma paghiamo affitti, bollette e tasse, tante tasse. Ci hanno promesso un fondo, prima giugno, poi agosto, poi settembre, adesso metà novembre. Ma ad oggi nulla. Ma perché nessuno parla di noi professionisti del turismo che costruiscono itinerari e viaggi meravigliosi con tanta passione e serietà.

E niente, contano solo bar e ristoranti che comunque dalla riapertura di maggio hanno lavorato fino ad ora: noi no! Extra Ue chiusa!!! Ma, se vuoi partire da Zurigo o Parigi per destinazione extra Ue, te ne freghi dei decreti e si può fare tanto non controllano!!! Ma noi, seri agenti di viaggio, queste vendite non le facciamo perché rispettiamo le regole ma online i clienti lo fanno.

Strano, da tutta Europa si va alle Maldive, in Egitto, ma noi italiani no! Ai nostri ministri che hanno tanto a cuore la nostra salute han detto no! Siamo in ginocchio, senza futuro, senza un congruo e adeguato sostegno, senza più nulla, vedendo sfumare anni di lavoro e sacrifici. La prego parli di noi che siamo fermi da marzo.

Grazie da una agente di viaggio italiana. E non riesco più a scrivere dalle lacrime che mi scendono. Mi fermo qua. Scusi se ho disturbato.

Un’agente di viaggio, 6 novembre 2020

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