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Caso Gozi, ormai il Pd è il partito dello straniero - Seconda parte

Mentre fino al 2017 nel Pd, un assemblaggio di corporazioni e di pezzi di establishment più che un vero partito, erano visibili una corrente americana, una tedesca, una francese (ma ve n’è pure una pro Iran!) con la vittoria di Macron il Nazareno si è trasformato di fatto in un’appendice di Parigi, come si è visto negli innumerevoli favori del governo Gentiloni, anche in politica estera alla Francia e nella condotta del Pd da quando è all’opposizione.

Essere francesi, per carità, non disdegna l’amore verso la Germania, quando occorre, come si è visto con la salita a bordo dei parlamentari Pd sulla Sea Watch 3 capitanata da Carola. Per il Pd però è soprattutto “Parigi o cara”, è lì, come una volta era per il Pci da cui molti di loro vengono, la nuova Mosca. Gli elettori in buona fede (tanti) del Pd lo sappiano. E facciano due conti, se essere rappresentati da parlamentari italiani o da quelli che, come i loro antenati satireggiati da Vittorio Alfieri nel poema Misogallo, si mettono il berretto frigio e piantano gli alberi della Libertà per servire i napoleoncini di turno.

Marco Gervasoni, 31 luglio 2019

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