Cronaca

Chiara Ferragni rischia 104 fascicoli. Il dubbio: chi deve indagare?

Tre procure si sono già mosse: a Milano hanno sede le società della influencer, a Cuneo la Balocco e a Prato alcuni consumatori

Chiara Ferragni © kanchanachitkhamma tramite Canva.com

“Gli avvocati dello studio legale Bana di Milano, che assistono Chiara Ferragni, escludono l’esistenza di reati sul caso dei ‘Pandoro Pink Christmas’ di Balocco e la ‘mancata’ beneficenza all’ospedale Regina Margherita di Torino“. A rivelarlo è La Presse, secondo cui i difensori dell’imprenditrice digitale sono pronti a collaborare con ogni Procura d’Italia sulla vicenda, pur chiedendo “chiarezza su chi siano i magistrati competenti a indagare e con cui interloquire”.

Gli avvocati di Chiara Ferragni

In questo quadro sfocato di competenze, gli avvocati dello studio Bana sembrano tranquilli. Ribadiscono la loro disponibilità ad offrire chiarimenti agli inquirenti, come già dimostrato presentandosi già in procura a Milano nei primi giorni dello scandalo, pur condannando il “gioco al massacro” sulla loro assistita. Nonostante l’apertura di un fascicolo da parte della Procura di Prato, hanno deciso di non rilasciare dichiarazioni pubbliche, almeno fino all’Epifania.

Le indagini a Milano, Cuneo e Prato

I procedimenti avviati dalle Procure di Milano  (che si è allargato anche alle uova di Pasqua della Dolci Preziosi) e Cuneo sono classificati come ‘modello 45’, che significa che, per ora, non esiste una precisa ipotesi di reato, né di truffa né di frode in commercio, e neppure vi è l’iscrizione di persone o società nel registro degli indagati. Tali procedimenti sono stati innescati dall’esposto per truffa aggravata depositato da Codacons e Assourt in 104 Procure d’Italia, un principio che – in linea puramente teorica, come riflettono gli avvocati della influencer – potrebbe portare potenzialmente tutte le 104 Procure a muoversi.

Quello che occorrerà capire, adesso, è quale procura sia titolata ad indagare per competenza territoriale. A Milano hanno sede le società della Ferragni; a Fossano – nel Cuneese – risiede invece la Balocco; ma in tutta Italia, Prato inclusa, si trovano i consumatori che hanno acquistato i pandori convinti di contribuire all’acquisto di un nuovo macchinario per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing. Quando sarà chiara la competenza sulle indagini, il tutto verrà riunificato in un unico fascicolo e allora sarà più facile per gli avvocati della influencer mettere in campo una vera e propria strategia difensiva. 

Si muove la Guardia di Finanza

Dalle notizie emerse, i pm che al momento si sono mossi con più rapidità sono quelli di Milano, forse convinti che sia loro la competenza ad indagare. Dopo la multa dell’Antitrust che ha sanzionato Chiara Ferragni per oltre un milione di euro e l’industria dolciaria con una sanzione di 420mila euro, il Procuratore aggiunto di Milano, Eugenio Fusco, ha dato mandato alla Polizia Economico-Finanziaria per dare avvio all’indagine esplorativa. Le Fiamme Gialle stanno acquisendo i documenti dall’Antitrust relativi al caso. 

Il silenzio di Chiara Ferragni

In un clima così tempestoso, la strategia adottata dai Ferragnez sembra essere quella di abbassare i toni e fare un passo indietro dalla scena pubblica. Lei, dopo il disastro comunicativo di un video di scuse, ha preferito tacere in attesa di tempi migliori. Nel frattempo, le società che gestiscono i diritti sulla figura di Ferragni, Fenice srl e TBS Crew srl, con sede a Milano, cercano soluzioni per scongiurare la fuga di sponsor, in vista di possibili conseguenze negative sulla loro reputazione.

Franco Lodige, 29 dicembre 2023

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