Le contraddizioni della sinistra hanno raggiunto l’ennesima potenza dopo ciò che è riuscita a tirar fuori la mitica Ginevra Leganza sul Foglio. La giornalista ieri ha raccontato la storia bellissima della coppia rossa di Avs, Nicola Fratoianni e Elisabetta Piccolotti, con la loro bella Tesla da 47mila euro. Sì l’auto di Elon Musk che tanto vedono come un pericolo e una minaccia per il mondo intero.
E la cosa imbarazzante è come si giustificano: lui dice che l’ha comprata la moglie e lei, a sua volta, risponde che ne ha parlato prima con lui perché non riusciva più a girare in bicicletta ed aveva bisogno di un’auto per spostarsi. I due già si contraddicono l’uno con l’altra. Insomma, l’ha scelta lei o no? Ma la cosa davvero stupenda è che la deputata dichiara di averla comprata in leasing prima che ci fosse “la conversione nazista di Musk”. Sì, parla di “conversione al nazismo” da parte del capo di Tesla. Tutto così ridicolo.
Ma il meglio di sé lo danno sul costo dell’auto: 47mila euro. È il professor Riccardo Puglisi a sottolinearlo nel migliore dei modi: “Se due parlamentari di estrema sinistra – scrive su X – dicono che 47mila euro per un’auto sono pochi, c’è un serio problema di comprensione dei fenomeni economici e sociali, insieme con un sottostante disprezzo per chi quei 47mila euro non se li può permettere.” Da comunisti col Rolex a comunisti in Tesla.
Dalla Zuppa di Porro del 13 marzo 2025
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