Esteri

Con il riarmo la Germania cancella la Merkel

La mossa (per molti) inaspettata di Putin ha riportato in auge un principio dell’antica Roma che le anime belle d’Europa pensavano di aver seppellito per sempre: si vis pacem para bellum…

olaf scholz armi

Se c’è un elemento positivo nell’insensata invasione russa dell’Ucraina è quello di aver riportato un sano principio di realtà nella visione di una certa Europa. Quella, per intenderci, che fino a ieri riteneva di fermare le armate di Putin con le chiacchiere e le pubbliche indignazioni contro la guerra guerreggiata, pensando di scongiurarla sempre e comunque con le armi sempre più spuntate della diplomazia. Tant’è che, rimaste intontite per alcuni giorni da un attacco che solo l’intelligence degli Stati Uniti aveva previsto, le cancellerie del Vecchio continente, un po’ alla spicciolata, hanno iniziato a rifornire di armi e di vettovagliamento il Paese sotto attacco. Ma non basta, la Germania, che ha già inviato agli ucraini 1000 sofisticate armi anticarro e 500 missili terra-aria Stinger, ha preso una storica iniziativa sul piano militare. Il cancelliere Scholz ha infatti annunciato che il suo Paese investirà più del 2% del prodotto interno lordo per la difesa. Si tratta di un colossale cambio di passo dopo la catastrofe della Seconda guerra mondiale, dal momento che finora la stessa Germania, pur facendo parte della Nato, si era sempre rifiutata di onorare l’impegno sottoscritto da tutti gli altri membri dell’Alleanza atlantica. Impegno che, per l’appunto, imponeva come investimento minimo sul piano militare proprio il 2% del Pil.

Ciò, come è già stato rilevato da alcuni attenti osservatori, segna un cambiamento nella linea geopolitica che aveva portato avanti Angela Merkel, la quale aveva puntato tutto sulla cooperazione internazionale e l’integrazione dei mercati.

Evidentemente la mossa per molti inaspettata dello zar russo, la quale ha generato enorme disorientamento nell’Europa delle chiacchiere e delle trite retoriche pacifiste, ha riportato prepotentemente in auge un principio dell’antica Roma che le anime belle d’Europa pensavano di aver seppellito per sempre: si vis pacem para bellum.  Se vuoi la pace prepara la guerra.

Tutto ciò, ovviamente, sempre considerando il ricorso alle armi come l’extrema ratio. Solo che, allo scopo di una efficace deterrenza, invece di mettere fiori nei nostri cannoni, la drammatica esperienza di questi giorni dimostra che è meglio averli – i cannoni – moderni ed efficienti in modo da rispondere duramente ad un attacco. Cosa che sta consentendo all’Ucraina di resistere ben oltre le previsioni.

Claudio Romiti, 28 febbraio 2022

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