Politiche green

Condurre le masse nei ranghi: il vero scopo del terrore climatico

La Santa Alleanza politico-mediatica ha dato il via al nuovo mantra dell’emergenza climatica. Così la scienza abdica al suo ruolo

Il terrore imposto sul clima © josemora, Icons8 Photos e VladimirFLoyd tramite Canva.com

Ci risiamo. Nemmeno il tempo di archiviare il capitolo pandemia che già il mondo è piombato in una nuova emergenza. Questa volta però non è un virus a minacciare l’umanità, bensì il clima e i suoi mutamenti. Per il resto stesso copione già visto e rivisto ai tempi del Covid: toni apocalittici, propaganda asfissiante con la stragrande maggioranza dei politici e dei media schierati dalla stessa parte, fior di scienziati ed esperti tutti allineati in un’unica direzione. La Santa Allenza politico-mediatico-scientifica inaugurata in epoca pandemica si ricostituisce dunque, con l’intento dichiarato di salvare ancora una volta l’umanità da fine certa. Ieri dal contagio da coronavirus, oggi dai cambiamenti climatici. Questa la narrazione ufficiale propugnata dal ‘giornale unico del clima’.

La realtà tuttavia è molto diversa. Come diverse e meno nobili sono le intenzioni di chi si erge a paladino dell’ecosistema e a salvatore degli esseri umani. Ciò che realmente si insegue non è salvare il pianeta. L’obiettivo è un altro: condurre le masse nei ranghi stabiliti dalle élite attraverso l’uso ripetuto e continuo dell’emergenza e la sollecitazione delle paure. Si vuol fare accettare una nuova condizione, anche peggiorativa, al cittadino senza ricorrere all’uso delle maniere forti? Semplice. Basta far leva sulla sfera emotiva, incutere ansia e timore, far passare il messaggio che esiste un solo modo per raggiungere la strada che conduce alla salvezza: chinare il capo, piegarsi e accettare passivamente le decisioni assunte dall’alto. Senza porsi domande. Senza ripensamenti. Senza proferir parola. In gioco c’è l’esistenza stessa del genere umano.

Così, politici, giornalisti e scienziati continuano a ripeterci ad ogni ora del giorno e della notte che la fine é vicina, che dovremo modificare le nostre abitudini e il nostro stile di vita, che bisognerà necessariamente accogliere delle rinunce per il bene del pianeta e dell’umanità intera. Un pò come già accaduto in epoca pandemica, allorquando in nome di una ‘giusta causa’ furono erose poco alla volta tutte le libertà fondamentali dell’individuo. E proprio come al tempo del Covid-19, anche in fase di ‘emergenza climatica’ non è tollerato il dissenso, non sono ammesse critiche o opinioni contrastanti. Tutti devono conformarsi al pensiero unico dominante. Ed è proprio quello che stanno facendo molti illustri scienziati e accademici: si piegano alla logica dell’emergenza per scongiurare il rischio di venire isolati dalla comunità scientifica o ancora peggio di essere demonizzati e bollati come negazionisti o eretici.

Così facendo, la scienza abdica al suo ruolo e si riduce a mero strumento di manipolazione delle masse. Al pari degli esperti, ormai esclusivamente utilizzati come spauracchi per terrorizzare la popolazione e quali veicoli di diffusione di messaggi millenaristici e fuorvianti. L’emergenza diviene così la nuova normalità, seguendo un modello ormai ampiamente consolidato, sperimentato con successo durante la pandemia, e adesso puntualmente riproposto con il clima.

Salvatore Di Bartolo, 4 agosto 2023

*autore di Overgreen. L’altra faccia della rivoluzione verde