Come si suol dire, anche un orologio rotto riporta l’ora esatta due volte al giorno. Allo stesso modo anche un campione della demagogia a buon mercato come Giuseppe Conte a volte sostiene qualcosa di condivisibile persino per un liberale.
Ospite su La7 di David Parenzo, il presidente del Movimento 5 Stelle ha rovesciato una impressionante montagna di letame sull’attuale governo, tacciandolo di totale incapacità e raccontando una catastrofe economica da incubo. Tuttavia, e qui veniamo al paradosso dell’orologio rotto, interpellato sul caso di Alternative für Deutschland, che i servizi segreti tedeschi vorrebbero mettere fuori legge, ha pesantemente contestato l’iniziativa, arrivando persino a becchettare i suoi alleati serpenti di sinistra, rei di utilizzare l’arma spuntata dell’antifascismo.
Queste le sue parole: “Il problema è quel 26 per cento di cittadini – riferendosi agli elettori dell’Afd – che ritengono che questa sia una proposta politica convincente. Come facciamo a cancellare il 26 per cento di cittadini tedeschi che in questo momento che dicono che questa è una proposta politica convincente? Questo è il problema della democrazia. È la ragione per cui quando Meloni ha vinto le elezioni con Fratelli d’Italia e con questa maggioranza nel 2022, io sono stato forse l’unico nell’area progressista che non li ha demonizzati con la storia dell’antifascismo”.
Ovviamente l’avvocato del popolo, spezzando una lancia in favore di Afd, anziché attaccarne gli innegabili aspetti antisistema che ancora la caratterizzano – così come avrebbe probabilmente fatto un esponente di sinistra -, non si è voluto completamente distaccare dalle tematiche spiccatamente populiste e di protesta che hanno caratterizzato la nascita del suo partito. Tematiche che, malgrado la profonda trasformazione che egli sta imprimendo al M5S, sono ancora abbastanza presenti nel linguaggio di una formazione politica che, ribaltando un vecchio slogan dei comunisti italiani, non viene da lontano e non sembra andare da nessuna parte.
Ma tant’è, almeno per una volta possiamo essere d’accordo con l’uomo che, ai tempi del Covid-19, ci tolse la libertà “per il nostro bene” a colpi di Dpcm, ossia semplici atti amministrativi.
Claudio Romiti, 8 maggio 2025
Nicolaporro.it è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati (gratis).