Conti correnti a rischio, ecco cosa potrebbe succedere

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“I costi dei tassi negativi? Vanno trasferiti ai clienti che lasciano somme importanti parcheggiate in conto corrente”. La dichiarazione è di Jean Pierre Mustier, amministratore delegato di Unicredit. Anche in Italia, quindi, i tassi negativi cominciano a mettere sotto pressione i bilanci delle banche. Mustier è intervenuto in maniera molto netta sull’argomento, spiegando, però, quanto fosse comunque importante tutelare i conti correnti con meno di 100 mila euro in deposito. In pratica l’Ad di Unicredit vorrebbe che la Bce autorizzasse le banche a trasferire i tassi negativi alla clientela. Il meccanismo di trasmissione permetterebbe ai risparmiatori di comprendere davvero lo svantaggio dei tassi negativi e li costringerebbe ad evitare i parcheggi in conto corrente, che, per altro sono già controproducenti per banche, Paese e risparmiatori stessi.

Ma cerchiamo di capire meglio. Se una banca europea deposita liquidità presso la Bce, la banca centrale europea, questa le applicherà un tasso del -0,50%. Quindi in pratica un costo. Se invece un risparmiatore lascia i soldi in conto corrente, pur andando incontro alle spese di tenuta conto ed ai costi per operazione, non si vedrà applicare nessun tasso negativo sulle somme depositate. In pratica Mustier sta chiedendo di applicare alla clientela ciò che viene applicato dalla Bce alle banche europee.

Il numero uno di Unicredit non è il primo in Italia, da notizie a nostra disposizione anche altre banche si starebbero muovendo in quella direzione, ma di fatto è il primo a parlarne così apertamente. Mustier in pratica segue una linea già ben nota soprattutto nei paesi di lingua tedesca, dove la levata di scudi contro Draghi e le sue politiche è sempre più forte, una pressione che adesso subirà la sua sostituta alla guida delle Bce: Christine Lagarde. In Germania, nelle settimane scorse, Allianz ha dichiarato, per protesta, di non voler comprare più titoli di stato tedeschi, mentre la Sparkasse di Monaco, una delle più grandi a livello nazionale, ha già applicato un tasso negativo ai conti sopra i 100 mila euro. Ma la protesta passa anche dalla Francia dove alcune banche hanno annunciato di voler seguire l’esempio già applicato in Baviera.

Non solo le banche. Anche le assicurazioni. In Francia Generali e poi anche Allianz hanno deciso di chiudere i “Fonds en Euros” perché incompatibili con la situazione di mercato dettata dai tassi negativi ed ora si pensa addirittura che potrebbero non essere più in grado di garantire neanche il capitale depositato.

Insomma, le parole di Mustier, che tra l’altro dirige la Banca più internazionalizzata del nostro paese, arrivano in un contesto generale che sta spingendo o per un cambio di politiche da parte delle banche centrali o verso un coinvolgimento sempre più forte dei risparmiatori che, non avendo più garanzie di mantenere neanche il capitale versato, dovrebbero eventualmente provare ad orientarsi verso differenti forme di investimento.

Sarà questo il modo migliore per spingere i risparmiatori a guardare verso altre forme d’investimento più remunerative, ma anche più volatili o si rischia, senza una corretta consulenza, di generare ancor più confusione ed instabilità in un mondo già tanto scosso dalla perdita di tutti i punti di riferimento del passato? Vedremo… ma il rischio caos, a nostro avviso, resta molto alto.

Leopoldo Gasbarro, 12 ottobre 2019

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