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“Contro l’egalitarismo”. Il libro per capire Musk e Milei

Leggere l’opera di Rothbard permette di comprendere il limite dell’uguaglianza, troppo spesso considerata il bene assoluto

Tutti i movimenti politici che in questo periodo storico non sono socialisti, di sinistra o genericamente liberal-progressisti vengono continuamente bollati come fascisti. In questo modo si tenta di squalificare tutte le idee che non ricadono all’interno dell’orizzonte del pensiero dominante che genericamente continueremo a chiamare, sebbene la formula sia un po’ stanca, politicamente corretto.

Ovviamente questo tipo di narrazione è completamente sballata, strumentale e menzognera.

Personaggi contemporanei come Javier Milei o Elon Musk, continuamente tacciati di qualche forma di estremismo “di destra” hanno in realtà le loro radici culturali nel libertarismo. E la loro prospettiva è quindi innervata di una istanza di libertà individuale che è strutturalmente anti-totalitaria, contraria a qualsiasi forma di invadenza dello Stato e dei governi nella sfera della libertà di intrapresa individuale. Nulla di più lontano dal fascismo.

Murray N. Rothbard è il principale teoretico del pensiero libertario del Novecento.

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Leggere l’opera di Rothbard, fondamentale nella formazione del pensiero di personaggi appunto come Musk o Milei, è importantissimo per capire davvero le radici culturali di una prospettiva politica che si pone come una grande novità.
Contro l’egalitarismo” è il modo migliore, agile ed estremamente chiaro, per avvicinarsi al pensiero di questa straordinaria figura.

L’egalitarismo costituisce ormai un dogma delle nostre società. Ma se è vero che l’uguaglianza dei diritti è un concetto fondativo per il rispetto del prossimo e per la convivenza civile, è vero anche che tale concetto nasconde un lato oscuro. Rothbard s’interroga su quale sia il limite dell’uguaglianza e perché questa possa rappresentare una minaccia per l’individuo e per la sua libertà. Nell’unicità dell’individuo riposa la sua eccezionalità e il rispetto assoluto che gli si deve: ciò significa che ciascuno è diverso da tutti gli altri, e quindi naturalmente disuguale! Se tutti gli uomini fossero davvero “uguali” allora non esisterebbe l’individuo, la sua diversità e quindi la sua libertà. Spaziando con raffinata razionalità e penetrante arguzia dalla filosofia all’economia e alla politica, Rothbard mostra i limiti e i pericoli di un’idea troppo spesso considerata come bene assoluto.

Michele Silenzi, 24 febbraio 2025

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