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Coronavirus, è il caso di dirlo: viva le élite!

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Toh, allora le élite, la competenza e la scienza servono a qualcosa. Se avessimo una classe dirigente più sveglia e meno demagogica; se non si fosse diffusa l’idea che la verità si decide “democraticamente” per alzata di mano, forse il Coronavirus avrebbe causato qualche guaio in meno.

Invece da mesi, anzi anni, cresce una mentalità secondo la quale, rubo le parole allo scrittore Sandro Veronesi, “il garante della libertà è l’errore, non la Costituzione. Io sono libero di sostenere che la Terra è piatta. E se voi mi date del cialtrone, siete illiberali e volete rendermi come tutti voi. Ma questa è libertà?”. Oggi vediamo quanto sia sbagliato questo cambiamento, oggi chi ha diffuso la mentalità antiscientifica corre, come tutti, a comprare scatolame terrorizzato da una apocalisse che speriamo non ci sarà affatto. Per battere il virus occorrono esperti, tamponi, misure d’igiene, vaccino. All’improvviso tutti d’accordo, per fortuna.

I dibattiti sull’utilità dei vaccini e la pericolosità delle scie chimiche sembrano lontani ricordi. Quando avremo superato questa dura prova, e la supereremo perché nonostante tutto siamo un grande paese, cerchiamo di fare tesoro della lezione: le élite politiche, scientifiche e di qualunque altro settore della vita pubblica sono indispensabili. Si tratta di selezionarle per il meglio. E qui resta ancora tanto, troppo da fare.

Alessandro Gnocchi, 25 febbraio 2020