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Coronavirus, la strada illiberale presa dal governo Conte - Seconda parte

Il governo italiano aveva il dovere di seguire le leggi dello Stato italiano e il piano sanitario nazionale per contrastare le epidemie (con la strategia della sorveglianza attiva che è il rimedio classico nelle epidemie). Se lo avesse fatto non avremmo avuto il disastro sanitario tuttora in corso? La domanda è destinata a restare senza risposta. Senz’altro, però, si può dire che al certo e attuale disastro sanitario non si sarebbe aggiunto anche l’enorme danno economico-sociale, nonché una condizione nazionale e una situazione politico-istituzionale che oscilla tra la follia collettiva e la manipolazione delle masse.

Ecco perché, per usare i concetti e le parole della virologa Ilaria Capua, da tutti stimata, noi oggi dobbiamo da un lato pensare a tutelare le categorie di persone più fragili e più esposte al virus e dall’altro dobbiamo iniziare a ritornare alla nostra vita, alla nostra vita civile e libera che ci darà la forza per ricominciare. La strada sbagliata va abbandonata. Si ritorni sulla retta via.

Giancristiano Desiderio, 25 marzo 2020

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