Politica

Cosa dicono i sondaggi

La Supermedia Youtrend certifica un calo del centrodestra dopo le elezioni in Sardegna. Però…

Meloni Palazzo Chigi Voto (1) © çoban tramite Canva.com

Alla vigilia del voto per le elezioni regionali in Abruzzo, il panorama politico per coalizione di centrodestra presenta qualche segnale da non sottovalutare. I risultati dei sondaggi indicano un trend negativo per tutti i partiti coinvolti. Secondo i dati di Agi-Youtrend, si registra nell’ultima settimana un calo per Fratelli d’Italia (FdI), il partito capeggiato da Giorgia Meloni: la formazione politica, pur mantenendo la leadership, registra una flessione dello 0,5%, attestandosi al 27,6%, decisamente al di sopra di quanto raccolto alle elezioni del settembre 2022 ma meno dei sondaggi degli ultimi mesi.

Questo calo, che gli osservatori avevano previsto subito dopo le elezioni in Sardegna, con la sconfitta di Paolo Truzzu, sembra coinvolgere in misura diversa anche i leader degli altri partiti del centrodestra, Matteo Salvini e Antonio Tajani. La Lega, che affronta anche le tensioni interne al partito, perde lo 0,2% e scende all’8,1%. Contemporaneamente, Forza Italia, il partito fondato da Silvio Berlusconi, subisce una lieve flessione, attestandosi al 7,5%.

Sul fronte del centrosinistra, di conseguenza, i dati sono più positivi del passato. Il Partito Democratico (PD), sulla scia sulla scia della vittoria di Alessandra Todde, guadagna lo 0,5% e ora si attesta al 20,1%. Anche i risultati del Movimento 5 Stelle (M5S), seppur in maniera più contenuta, migliorano, raggiungendo il 16,3%. Segno, forse, che il risultato in Sardegna è stato registrato dagli elettori più come una vittoria di Elly che di Giuseppi.

Per gli altri partiti, i risultati rimangono sostanzialmente invariati. Azione di Carlo Calenda si conferma attorno al 4%, soglia che gli consentirebbe di partecipare alle prossime elezioni Europee, mentre l’Alleanza Verdi Sinistra si attesta un decimo percentuale in più al 4,1%. Italia Viva di Matteo Renzi registra un sostanziale stazionamento al 3,2%, mentre +Europa si ferma al 2,7%.

Bene. Ma cosa ci dicono questi sondaggi? Se guardiamo alle coalizioni, che poi è ciò che conta per la formazione di un governo, la distanza tra centrodestra e centrosinistra si riduce ma siamo ancora lontani anni luce. La compagine di Giorgia Meloni naviga al 44,2%, un risultato di fatto invariato (leggermente superiore) rispetto al 43,8% conquistato alle elezioni politiche del 2022. Il centrosinistra, di rimando, nonostante l’arrivo di Elly Schlein, resta sempre impantanato intorno al 26% (per la precisione, 26,8% contro il 26,1% conquistato da Enrico Letta). Nemmeno il “campo giusto” (Pd+M5S) riuscirebbe a cacciare la Meloni da Palazzo Chigi: Schlein, per riuscire a superare la rivale, dovrebbe mettere insieme almeno il “campo larghetto” con Azione insieme al M5S. Uno schema che può funzionare a livello locale, dice Calenda, ma non a livello nazionale….

Franco Lodige, 9 marzo 2024

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