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In Ue 36 miliardi di “sigarette” illecite, Italia tra le più virtuose

Su cinque pacchetti di sigarette che gli italiani portano in tasca senza aver ancora fumato, sono solo due le “bionde” di provenienza illecita. E’ ottima la fotografia che emerge dal “Secondo Rapporto sul commercio illecito nel settore tabacco e E-cig” da poco presentato a Roma e frutto del lavoro svolto dal Tavolo Maciste (Monitoraggio agromafie contrasto illecito settori tabacchi e e-cig).

 

In Italia irregolari solo 2 bionde su 100

Lo studio, realizzato da Eurispes in collaborazione con la Fondazione Osservatorio Agromafie e con il contributo di Philip Morris Italia, certifica come la Penisola accusi una quota di illecito invariata al 2,3% del consumo nazionale, appunto poco più di due sigarette ogni cento in circolazione. Una soglia che colloca l’Italia tre le migliori in Europa, dove il contrabbando vale ancora 35,8 miliardi e, si stima, “trafughi” dalle casse pubbliche 11,3 miliardi di euro in termini di entrate fiscali, l’8,5% in più rispetto al 2021, secondo Kpmg.

 

Il contrabbando sottrae allo Stato 280 milioni

La piaga dell’illecito è infatti dieci volte più grande  in paesi come  Francia (32,4%), Irlanda (24,4%), Inghilterra (21,2%) e Grecia (20,9%), che occupano la coda della classifica. Ma la virtuosità nazionale, non deve per perdere di vista la gravità di un  reato che fa perdere alle casse dello italiano oltre i 280 milioni di euro l’anno. Anche perchè gli importanti sequestri di tabacco clandestino, completati con grande efficacia dalle forze dell’ordine, dimostrano come lo Stivale rimanga il ponte di passaggio delle stecche verso gli altri mercati europei.

 

Hannappel: “Molto efficace il lavoro delle forze dell’ordine”

Marco Hannappel, Presidente e Amministratore Delegato di Philip Morris Italia
Marco Hannappel, Presidente e Amministratore Delegato di Philip Morris Italia

A soffermarsi con forza sulla lotta agli affari criminali è stato il presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia, Marco Hannappel che da sola si è impegnata a investire 500 milioni sulla filiera del tabacco made in Italy. Il nostro Paese, ha detto Hannappel, ha svolto un percorso “molto importante” contro l’illecito sia grazie a interventi delle forze dell’ordine, sequestri e attività investigativa “di grande efficienza e con grandi risultati” sia grazie a “un quadro regolatorio fiscale che sostiene il commercio legale”. A esempio, ha proseguito il top manager, attraverso le tabaccherie che diventano così anche un presidio di legalità sul territorio. Il mercato dei prodotti del tabacco in Italia vale circa 20 miliardi di euro con entrate per il fisco che superano i 14,5 miliardi e circa 50.000 lavoratori impiegati.

 

Tracciabilità e acquisti diretti dai coltivatori

Molto soddisfatto dei risultati raggiunti anche il coordinatore del Tavolo di Lavoro Maciste, Carlo Ricozzi, che si è soffermato del ruolo dell’Italia come sentinella della “frontiera esterna” della Ue e la presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Chiara Colosimo, che ha rimarcato come non si possa abbassare la guardia davanti a una “piovra” che ha i suoi tentacoli in tutto il mondo. Il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, ha invece evidenziato come contrastare la vendita e la commercializzazione dei prodotti contraffatti risponda ai bisogni dei cittadini, generando allo stesso tempo valore per il sistema produttivo. Anche per questo – come ha detto Cesare Trippella, Head of Leaf Ue Phillip Morris Italia – il gruppo pone grande attenzione alla  tracciabilità e acquista il tabacco direttamente dai coltivatori.

 

 

 

 

Contenuto redatto in collaborazione con Philip Morris Italia