Salute

Così lo Stato fa la “cresta” sui tamponi - Seconda parte

I margini

Considerando i costi intorno ai 3-4 euro per i materiali, moltiplicare per 3-4 volte il costo al pubblico non vi pare un tantino esagerato? Stiamo facendo una campagna di screening per capire come evolve la “pandemia” oppure vogliamo spillare soldi ai cittadini con questa nuova tassa per chi sceglie strade diverse rispetto ai vaccini come la legge prevede? Come esemplificato sopra ci possono essere degli accorgimenti a cui il ministero può ricorre per ridurne il costo finale, perché non lo fa?

Soldi sottratti all’economia

In più tutti questi introiti vanno esclusivamente a ringrassare bilanci di USLL, farmacie e centri medici e vengono tolti all’economia reale fatta delle attività sotto casa. 180 euro di tamponi x 3 milioni x 5 mesi = 2,7 miliardi di euro! Abbiamo posto 5 mesi perché il green pass sarà prolungato sino a marzo, ma al tempo stesso sottostimiamo il numero di cittadini coinvolti, perché chi non si sottoporrà alla terza dose, dovrà comunque ricorrere al tampone. In ogni caso 2,7 miliardi di euro sono più del 10% di una manovra finanziaria classica di 20 miliardi. Quante attività e quante economie si potrebbe risollevare dopo una crisi così devastante che ha solamente ampliato il divario tra ricchi e poveri e cancellato chi sta nel mezzo? Ridurre il prezzo dei tamponi è una scelta che riguarda le tasche di tutti.

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