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Covid in laboratorio, la verità sulla censura di Google - Seconda parte

Google, Fauci e Daszak hanno avuto un ruolo nella soppressione di notizie scientifiche che avrebbero potuto agevolare la conoscenza del virus e il suo potenziale, inizialmente sottostimato proprio a causa della dis-informazione proveniente da autorità internazionali come il Who e il Cdc americano. Ma tra i finaziatori di questi esperimenti, catalogati come “Gain of function Research” e  banditi dal presidente Barak Obama nel 2014, la parte del leone la fa un altro organo federale. EcoHealth Alliance, agenzia non governativa con sede a New York, ha ricevuto 39 milioni di dollari dal Pentagono tra il 2013 e il 2020. Soldi delle tasse degli americani, che hanno finanziato anche il laboratorio di Wuhan per la sua ricerca sul coronavirus nel corso degli anni.

È di una settimana fa la notizia del siluramento di Daszak dal ruolo svolto per l’Organizzazione mondiale della sanità, che lo aveva messo a capo di una controversa (e fallita sul nascere) commissione d’inchiesta sull’origine della pandemia. Resta però sul tavolo un ultimo e più inquietante interrogativo: quanti sono gli esperimenti di manipolazione ancora in corso, nei laboratori cinesi e altrove nel mondo, potenzialmente in grado di annientare l’uomo? A questa domanda, ancora nessuno è stato in grado di rispondere. Pochissimi, a dire il vero, se la sono posta. Ma qualcuno dovrebbe iniziare a farlo, e alla svelta. Prima che un virus o un batterio spazzino via l’umanità. Grazie a una scienza priva di freni etici e ai soldi di (ignari) contribuenti pubblici. L’elefante, anche se invisibile, è in casa nostra ed è pagato per distruggerci.

Beatrice Nencha, 29 giugno 2021

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