Politica

Covid, la follia di De Luca: si può bere solo acqua

Il governatore della Campania firma le ordinanze contro i festeggiamenti per Natale e Capodanno

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Il super green pass doveva teoricamente salvare il Natale ed il Capodanno, ma in Campania qualcosa è andato storto. Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, lo aveva annunciato: “La Regione Campania emetterà delle ordinanze che firmerò per evitare assembramenti alla vigilia di Natale, come abbiamo già fatto lo scorso anno. Ordinanze che vietano la vendita di alcolici nella serata e vietano gli assembramenti e anche un’ordinanza che vieta le feste in piazza di Capodanno. Non possiamo immaginare di avere assembramenti di decine di migliaia di persone senza mascherine e un po’ su di giri come è inevitabile che sia”. Detto, fatto. De Luca ieri ha emesso un’ordinanza che vieta non solo i festeggiamenti, ma dal 23 dicembre al primo gennaio “per l’intero arco della giornata” impone il “divieto di consumo di cibo e bevande, alcoliche e non alcoliche, con esclusione dell’acqua, nelle aree pubbliche, compresi gli spazi antistanti gli esercizi commerciali, le piazze, le ville e i parchi comunali”. Vietata anche la vendita con asporto delle bevande, acqua esclusa. Resta consentito (deo gratias) “il consumo ai tavoli all’aperto, nel rispetto del distanziamento previsto. “Credo – ha aggiunto De Luca – che si debba vietare ogni festa in piazza se vogliamo stare tranquilli nei mesi successivi, perché noi rischiamo per la follia di una settimana di essere chiusi tutti per mesi dopo Capodanno”.

De Luca concede solo l’acqua. E il green pass?

Eppure basta tornare indietro al 25 novembre per trovare tanti titoli simili sulle testate giornalistiche nazionali dove si giustificava l’introduzione del super green pass come misura necessaria per salvare il Natale. Allora non è servito a niente? Inoltre, il popolo italiano è stanco di una narrativa basata sulla “prevenzione e sicurezza”. Da due anni sentiamo dire: “Chiudiamo a Natale per salvare il Carnevale, chiudiamo a Carnevale per salvare la Pasqua, chiudiamo a Pasqua per salvare l’estate e così via”. E come dimenticare la mitica frase dell’ex premier Giuseppe Conte: “Stiamo distanti oggi, per abbracciarci con più calore domani”. Ma quale domani?

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