Politica

La corsa al voto

“Covid? Mai più norme liberticide”. Ecco il programma di centrodestra

La prima bozza stilata dai vertici di Forza Italia, Lega e FdI. Ora la palla passa ai leader

Ce ne sarebbero di punti da sottolineare nei capitoli della bozza del possibile programma di centrodestra emerso ieri dalla riunione avvenuta tra i piani alti dei tre partiti della coalizione. Vale la pena però soffermarsi su uno in particolare, ovvero quello che riguarda la lotta al Covid. Dopo i dpcm irrazionali del Conte II, dopo la gestione liberticida del ministro Speranza, dopo mascherine a scuola, restrizioni, green pass e obblighi vaccinali a gogo, forse a ottobre arriverà il momento per il centrodestra di misurarsi col coronavirus, qualora torni un’altra ondata. Ed è il caso di sapere come intende affrontarlo.

Nella bozza, rilevata dall’Adnkronos, al punto numero 7 sulla “tutela della salute” si legge che “il contrasto alla pandemia di Covid-19” avverrà “attraverso la promozione di comportamenti virtuosi e adeguamenti strutturali – come la ventilazione meccanica controllata e il potenziamento dei trasporti – senza compressione delle libertà individuali secondo il principio del convincere per non costringere”. Si spera dunque: niente più lockdown né obblighi di sorta. Resta da capire se Lega e Forza Italia prenderanno le distanze, e in che misura, dai provvedimenti votati durante il governo Draghi.

A seguire, ecco alcuni degli altri punti del testo dal titolo ‘Programma quadro per un Governo di centrodestra’, che da qui a martedì prossimo potrebbe ancora subire delle modifiche.

1. Collocazione atlantica. “Italia, a pieno titolo parte dell’Europa, dell’Alleanza Atlantica e dell’Occidente. Più Italia in Europa più Europa nel Mondo”. E ancora: “Rispetto delle alleanze internazionali e rafforzamento del ruolo diplomatico dell’Italia nel contesto geopolitico; Rispetto degli impegni assunti nell’Alleanza Atlantica, anche in merito all’adeguamento degli stanziamenti per la difesa, sostegno all’Ucraina di fronte all’invasione della Federazione Russa e sostegno ad ogni iniziativa diplomatica volta alla soluzione del conflitto. Piena adesione al processo di integrazione europea, con la prospettiva di un’Unione europea più politica e meno burocratica”.

2. Infrastrutture. Torna un vecchio cavallo di battaglia di Berlusconi, su cui peraltro Rfi sta realizzando degli studi di fattibilità: il ponte sullo Stretto di Messina. Oltre a questo, si parla di rete infrastrutturale, grandi opere (potenziamento della rete dell’ala velocità) e una battaglia alla “filosofia del no”. Piccolo appunto: a Piombino, a guidare il “fronte del no” è il sindaco di Fdi spalleggiato dalla Lega locale. Al centro del programma anche il pieno utilizzo “efficiente” delle risorse del Pnrr “colmando gli attuali ritardi di attuazione”. Previsto anche un “accordo con la Commissione Europea per la revisione del Pnrr in funzione delle mutate condizioni, necessità e priorità”. Infine: “banda ultralarga in tutta Italia”.

3. Elezione diretta del capo dello Stato e federalismo. Sul fronte della riforme, il centrodestra pensa alla “elezione diretta del Presidente della Repubblica” e alla “piena attuazione della legge sul federalismo fiscale e Roma capitale”, realizzando il “percorso già avvenuto per il riconoscimento delle Autonomie ai sensi dell’art. 116 comma 3 della Costituzione garantendo tutti i meccanismi di perequazione”. Si chiede inoltre la “valorizzazione del ruolo degli enti locali”.

4. Giustizia. Sul fronte della magistratura, nel documento si parla di “equo processo in tempi rapidi, separazione delle carriere e riforma del Csm, riduzione di tempi del processo penale e civile e stop ai processi mediatici e diritto alla buona fama”.

5. Fisco. Per raggiungere una tassazione “equa” si punta alla “riduzione della pressione fiscale per famiglie, imprese e lavoratori autonomi”. E poi: “No a patrimoniali dichiarate o mascherate”, “via i micro-tributi” e “pace fiscale”. Nella pratica, si dovrebbe realizzare il principio del “chi più assume, meno paga” teorizzato da Giorgia Meloni, poi l’estensione della Flat Tax fino a 100mila euro di fatturato “con la prospettiva di ulteriore ampliamento per famiglie e imprese”. E ancora: “semplificazione degli adempimenti e razionalizzazione del complesso sistema tributario”, “revisione dell’onere della prova fiscale”, “riforma della giustizia tributaria e superamento delle sproporzioni del sistema sanzionatorio”, “introduzione conto unico fiscale per compensazione dei crediti e dei debiti” e “diritto al conto corrente”.

6. Stato sociale. Il centrodestra punta alla “sostituzione dell’attuale reddito di cittadinanza con misure più efficaci di inclusione sociale e di politiche attive di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro”. Quali? Ecco alcune ipotesi: “ridefinizione del sistema di ammortizzatori sociali al fine di introdurre sussidi universali”, “innalzamento delle pensioni minime sociali e di invalidità”, “flessibilità in uscita dal mondo del lavoro e accesso alla pensione”, “controllo sull’effettiva applicazione degli incentivi all’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro”. Infine, è previsto un “piano straordinario di riqualificazione delle periferie, anche attraverso il rilancio dell’edilizia residenziale pubblica”.

7. Energia. Sarà forse il primo dei problemi autunnali di un possibile governo di centrodestra. Per risolvere l’emergenza energetica, si propone di ricorrere “alla produzione energetica attraverso la creazione di impianti di ultima generazione, compreso il nucleare pulito e sicuro, senza veti preconcetti”. Ci sarà anche l’implementazione delle rinnovabili, ma puntando ad una “transizione energetica sostenibile” e non ideologica. E ancora: “Diversificazione degli approvvigionamenti energetici”, “realizzazione di un piano per l’autosufficienza energetica” e “pieno utilizzo delle risorse energetiche nazionali, anche attraverso la riattivazione e nuova realizzazione di pozzi di gas naturale”.

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