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Covid, torna l’incubo: vogliono ributtarci nel terrore

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“La Cina prevede nuova ondata Covid con 65 milioni di casi a settimana”, questo il titolo di un articolo pubblicato dal Corriere della Sera il 23 maggio, non del 2020, bensì dell’anno in corso. Identica solfa la leggiamo sull’Ansa, la principale agenzia d’informazione del Paese: “La Cina prevede da giugno 65 casi a settimana”. In sostanza, tranne pochi organi di stampa, la notizia si ripete in fotocopia un po’ ovunque.

Allo stesso modo, ed è questo l’aspetto a mio avviso più riprovevole – soprattutto dopo quasi tre anni e mezzo di esperienza che, evidentemente, a gran parte della nostra informazione non sembra servita a nulla -, si continua a parlare di “casi” sottintendendo, così come avvenuto quando ci hanno imposto di tutto su questa base, che essi rappresentano l’anticamera della terapia intensiva e addirittura dell’obitorio.

Inoltre, la stessa Organizzazione mondiale della sanità, che prima della pandemia non era molto considerata nel mondo, avendo accresciuto la sua rilevanza nell’ambito della società globale, così come avviene per qualunque altra struttura burocratica a livello nazionale, ogni volta che vengono lanciati questi allarmi cerca in qualche modo di ottenerne un vantaggio. Tant’è che l’epidemiologa statunitense Maria Van Kerkhove, che ricopre il ruolo di responsabile tecnico dell’Oms per la risposta alla pandemia di Covid-19, ha immediatamente rilanciato la posta, chiamando alla mobilitazione generale i vari Paesi, come se la strana guerra al coronavirus fosse tutt’altro che vinta, malgrado la medesima Oms ne abbia ufficialmente decretato la fine.

Secondo la Kerkhove, al contrario, “la minaccia del Covid non è scomparsa, anche se il mondo non vuole sentirne parlare – ammonisce questa Cassandra sanitaria del terzo millennio -. I governi – sentenzia – debbono tenersi pronti a rispondere a una ripresa dei contagi.” Secondo quanto riportato da sanitainformazione.it, “l’allarmante scenario è stato paventato da Zhong Nanshan, il principale esperto di malattie respiratorie del gigante asiatico, intervenuto a Guangzhou al Greater Bay Area Science Forum. Ad alimentare la nuova ondata di contagi – prosegue l’articolo – sarebbero sono le varianti XBB di Sars-CoV-2 diventate dominanti nel Paese. Mutanti contro cui la Cina ha approvato due nuovi vaccini prossimi alla commercializzazione e si appresta ad autorizzarne altri 3 o 4, ha riferito Zhong.

Tuttavia, Massimo Ciccozzi, uno dei virologi più intransigenti sul piano dell’ortodossia sanitaria ai tempi delle peggiori restrizioni mai subite dai cittadini italiani, avendo probabilmente fiutato l’aria che tira anche in Italia, dove la paura non sembra fare più molta presa, getta molta acqua sul fuoco e contesta i numeri divulgati dalla Cina: “”Non so come facciamo a fare questa previsione, ogni modello matematico applicato al Covid specialmente a Omicron che ha grande varietà di sottovarianti, non funziona. Credo sia una previsione un po’ forzata, non la vedo assolutamente una cosa probabile proprio perché tutti i modelli, anche quelli più importanti hanno fallito, perché non è possibile modellare un virus che ha così tante variabili da poter mettere dentro un algoritmo, l’algoritmo stesso sbaglia, ti dà qualcosa che non è preciso. Quei 60 milioni che prevedono possono essere 600mila o 6mila.”

Ma, a mio modesto parere, la questione è ancora diversa, rispetto alle ragionevoli contestazioni espresse da Ciccozzi. In sostanza, dato che stiamo parlando di un virus stra-endemico da molto tempo, quindi saldamente installatosi nella comunità umana come tantissimi altri suoi simili, se così li vogliamo definire, non ha alcun senso continuare a tracciarlo come ci trovassimo di fronte al batterio della peste bubbonica. Non aveva alcun senso sin dal primo momento, se non quello di alimentare l’ingiustificato terrorismo nei riguardi soprattutto delle persone in buona salute, e non lo ha ancor di più oggi, in cui, al pari degli analoghi virus del raffreddore, il Sars-Cov-2 si muove con grande agio nelle nostre comunità, senza però provocare danni minimamente rilevanti.

Quindi, cari sacerdoti del terrore ancora in servizio attivo permanente, mettetevi l’anima in pace e smettete di scassarci i cosiddetti ad ogni occasione.

Claudio Romiti, 24 maggio 2023

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